Infarti gravi trattati entro 90 minuti: tra i migliori ospedali anche il Poma

MANTOVA Nel 2023 gli ospedali italiani hanno registrato un aumento dei ricoveri: quasi 8 milioni (312mila in più rispetto al 2022), in linea coi volumi registrati prima della pandemia, sia per i ricoveri urgenti che per quelli programmati e diurni. Al contempo è migliorata la qualità dell’assistenza ospedaliera per le malattie cardiovascolari; passi avanti per gli interventi oncologici ma ancora in molti reparti il numero di interventi per tumore, eseguiti in un anno, è inferiore alla soglia minima di sicurezza e qualità degli esiti raccomandata in base a evidenze scientifiche. Nella stragrande maggioranza degli ospedali convivono aree con livelli di qualità alta o molto alta con reparti di bassa qualità. Sono alcuni dati dell’edizione 2024 del Programma nazionale esiti (Pne) – curato dall’Agenzia nazionale dei servizi sanitari – che si riferiscono all’attività ospedaliera erogata nell’anno 2023 da 1.363 ospedali pubblici e privati e a quella relativa al periodo 2015-2023 per la ricostruzione dei trend temporali. Il Programma nazionale esiti è un osservatorio sull’assistenza ospedaliera in Italia. Il cosiddetto treemap consente di restituire una rappresentazione grafica sintetica della qualità delle cure, mediante una serie di indicatori relativi a 8 diverse aree cliniche, quindi di rilevare le aree critiche sulle quali intervenire. Secondo i dati del Pne, nel 2023 circa un terzo degli ospedali è stato valutato solo per una o due aree cliniche. Delle 356 (331 nel 2022) strutture valutate per almeno 6 aree cliniche solo 3 hanno ottenuto una valutazione di qualità alta o molto alta per tutte le aree cliniche considerate. Nel 2023 il 59% delle strutture che trattano malattie cardiovascolari ha raggiunto livelli di qualità alta o molto alta, nel 2022 erano il 51%. In base alle valutazioni di Agenas, in media il 63% dei pazienti (nel 2022 era il 57%) con infarto grave sono stati trattati con angioplastica coronarica tempestivamente entro 90 minuti dall’accesso nella struttura di ricovero, superando la soglia del 60% indicata nel Regolamento sugli standard relativi all’assistenza ospedaliera. Tre ospedali con alti volumi di attività (più di 100 ricoveri l’anno per infarto grave) hanno garantito la procedura salvavita entro 90 minuti a oltre l’85% dei pazienti: Po Barone Romeo di Patti (Messina), l’ospedale di Treviso e l’ospedale del Cuore “Pasquinucci “di Massa. Altri 35 ospedali ad alto volume, tra cui il Carlo Poma di Mantova, hanno raggiunto nel 2023 valori uguali o superiori al 60% e nei 3 anni precedenti.