Volevano truffare una coppia con il raggiro del finto “avvocato/carabiniere”: un arresto e 2 denunce

MANTOVA Nel pomeriggio di sabato 14 dicembre, personale della Polizia di Stato di Mantova arrestava un ragazzo di 18 anni e denunciava in stato di libertà due ragazze di 20 e 25 anni, tutti di origine napoletana, per il reato di tentata truffa aggravata in concorso.

La vittima, un poliziotto in pensione, veniva contattato sul telefono fisso di casa da un sedicente carabiniere della Stazione di Mantova il quale gli riferiva che suo figlio aveva provocato un grave incidente, investendo una bambina di 8 anni che si trovava all’ospedale in condizioni disperate. Contemporaneamente, un secondo soggetto provvedeva a contattarlo sull’utenza mobile, spacciandosi come avvocato il quale riferiva di aver già preso contatti con la famiglia della bambina investita, accordandosi per la consegna di 4800 euro e monili d’oro.

L’ex poliziotto riusciva ad avvisare la moglie, ex Funzionario della Questura, la quale allertava immediatamente la Sala Operativa.

Gli operatori della Squadra Mobile intervenuti raggiungevano quindi il luogo del presunto incontro, circondando la zona, e qui si appostavano in attesa dell’arrivo dei truffatori. Poco dopo vedevano sopraggiungere un ragazzo che, continuando a parlare al telefono con il medesimo accento campano dei telefonisti, si avvicinava alla vittima e si presentava come Carabiniere. A quel punto gli operanti bloccavano l’uomo e si ponevano all’immediata ricerca dei complici. In una via parallela sita sempre nel centro cittadino, intercettavano una macchina posteggiata ma pronta alla marcia, con a bordo due ragazze, anch’esse di origini campane, che subito si mostravano agitate e fornivano versioni contrastanti circa la loro presenza in zona. Accertamenti successivi dimostravano come le stesse fossero in costante contatto con il terzo soggetto che materialmente si era presentato all’incontro con la vittima.

Terminati gli accertamenti di rito il 18enne veniva tratto in arresto mentre le due ragazze venivano denunciate in stato di libertà.

Si specifica che l’arrestato e le denunciate sono da considerarsi innocenti sino ad un provvedimento definitivo dell’Autorità Giudiziaria.