Porto Quante ricorrenze legate agli ottant’anni dalla fine della Seconda guerra mondiale. Fra queste non possono più essere sottaciuti gli infernali delitti delle foibe con le cordate umane precipitate negli abissi. Domani il Comune di Porto Mantovano celebra il “Giorno del Ricordo” per le vittime delle Foibe e l’esodo giuliano dalmata, istituito nel 2004. «Il compito di tutti noi è non dimenticare l’immane tragedia che colpì gli italiani massacrati e infoibati in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia tra il 1943 e il 1945», dichiara il sindaco Maria Paola Salvarani. «Persone innocenti uccisi dai partigiani comunisti di Tito solo perché erano italiani: una pulizia politica ed etnica in piena regola, mascherata come azione di guerra o vendetta contro i fascisti. In realtà nelle cavità carsiche chiamate foibe vennero gettati ancora vivi, l’uno legato all’altro col fil di ferro, uomini, donne, anziani e bambini che in quel periodo di grande confusione bellica si erano ritrovati in balìa dei partigiani comunisti jugoslavi. Ancora più angosciante e terribile la successiva tragedia dei profughi. In più di cinquecentomila furono costretti all’esodo, lasciando da un giorno all’altro le proprie abitazioni e tutti i beni per fuggire in Italia dove furono anche accolti malamente». Il primo appuntamento sarà alle 10.30 con la deposizione di una corona, in via Martiri delle Foibe, a memoria delle vittime di quei tragici fatti. La sera, alle 21, presso la sala civica di Porto Mantovano verrà ospitato l’evento che presenterà le testimonianze di Giovanni Badalucco, Catia Badalucco, Lorena Blasevich e Beatrice Blasevich, accompagnati dalla musica di Simone Piroli e The Soul Singers. L’evento è ad ingresso libero, fino ad esaurimento posti. “Due momenti – aggiunge la prima cittadina – che mirano a rinnovare la memoria di questo dramma e a ricostruire una dimensione storica dei sanguinosi eventi che hanno riguardato il confine orientale del nostro Paese al termine della Seconda guerra mondiale». (ma.vin)