MANTOVA Che c’azzecca Giovanni Pasetti? È quanto chiede il consigliere comunale pentastellato Tommaso Tonelli, vice presidente del consiglio, in riferimento alla figura del cosiddetto “consigliere delegato”, che a suo dire, secondo statuto non esiste. Pasetti, nel caso, è consigliere delegato dal sindaco Mattia Palazzi in materia culturale. «Qualche tempo fa ho scritto al presidente Massimo Allegretti per sapere se riteneva legittima la qualifica di “consigliere delegato” attribuita a consiglieri comunali anche se né lo statuto né il Tuel ne prevede l’esistenza. Il presidente – prosegue Tonelli –, dopo avere consultato anche il segretario generale, mi ha comunicato che tale “è stata prassi di precedenti amministrazioni per avvalersi della collaborazione dei consiglieri, relativamente a particolari argomenti, non costituendo però una specifica delega”».
Motivazione che non accontenta il consigliere grillino: «Ritengo che si tratti più che di delega (tra l’altro non prevista nello statuto), di semplice collaborazione tematica , dato che non vengono assegnate né risorse umane, né finanziarie, finalizzata a un apporto collaborativo. Ne consegue che appare del tutto illogico e giuridicamente sbagliato attribuire a Pasetti (mi auguro non sia egli stesso a fregiarsene, perché in tal caso sarebbe grave) l’appellativo di consigliere delegato alla cultura, perché così non è. Se poi collabora con chi in giunta ha la delega alla cultura, ciò non lo trasforma in una figura istituzionale».