MANTOVA “Il candidato Stefano Rossi non parla di lavoro, ma del “suo” lavoro. Ogni ragionamento finisce su Progest, di cui è consulente. Nulla di male, ma un po’ poco per riportare ogni ragionamento sul lavoro a una vicenda sulla quale lo stesso Rossi omette di dire le cose fondamentali”. E’ dura la replica del Pd cittadino a Stefano Rossi, candidato del centrodestra alle prossime amministrative. “Ad esempio – prosegue il partito – se Rossi fosse stato sindaco, avrebbe anche lui, come ha fatto il sindaco Palazzi, contestato gli abusi edilizi? Avrebbe fatto le ordinanze sugli odori a seguito di tantissime segnalazioni dei cittadini? Se sì, non potrebbe affermare quanto afferma oggi su Progest, se no, non avrebbe fatto ciò che è doveroso fare per norma e per rispetto dei cittadini”.
Nessuna impresa che vuole investire nel rispetto delle regole trova la vita difficile a Mantova, tutt’altro: lo dimostrano i numerosi importanti investimenti fatti in città in questi cinque anni. Tutti investimenti sui quali Lega, Forza Italia e Cinque Stelle hanno votato contro in Consiglio comunale, da Valdaro per Rossetto, a Esselunga. Hanno votato contro quasi 300 nuovi posti di lavoro stabili per Mantova. Tutti investimenti favoriti dalla forte collaborazione del Comune, nel rispetto delle norme. “Perché prima di ogni cosa viene il rispetto delle regole. Chi investe a Mantova deve sapere che trova un’amministrazione efficiente ma inflessibile sul rispetto delle regole e la tutela dei cittadini. Su questo non si transige, ci dispiace caro Rossi. Ed è singolare che un candidato sindaco non riconosca gli errori che sono stati fatti da Progest. Dovrebbe cercare di essere più obiettivo”.
Sulle infrastrutture, il Pd esorta l’avversario a chiedere a Regione Lombardia e al suo partito, la Lega (ex nord), perché non le facciano, “visto che da decenni il sud della Lombardia viene sistematicamente penalizzato, come hanno scritto tutte le categorie economiche”. La Regione, soprattutto, dovrebbe chiarire la sua posizione sulla Mantova- Cremona, all’interno della quale dovrebbe essere realizzato il completamento della tangenziale sud fino all’autostrada del Brennero: “È ferma da sedici anni. Ma, soprattutto, Rossi dica al presidente Fontana che non siamo più disposti ad avere treni da terzo mondo che penalizzano ogni giorno centinaia di pendolari mantovani. È Regione Lombardia che si è dimenticata di Mantova, e da 23 anni è governata da Lega e Forza Italia”.
Il lavoro è stata la priorità dell’amministrazione Palazzi, che ha raggiunto risultati importanti e messo in campo anche strumenti inediti per i Comuni, sapendo che c’è molto lavoro ancora da fare in una fase di crisi forte e che servono politiche di sviluppo concrete a livello regionale e nazionale. “Pensiamo al salvataggio della Valdaro Spa che, attraverso la realizzazione delle infrastrutture, ha portato agli insediamenti di Paganella e Rossetto. E ora ci sono oltre un milione di metri quadrati da destinare alla logistica e al retro porto. Rossi sembra non sapere nemmeno che esiste un porto e un’enorme area destinata alla logistica, che sarà sempre più l’area di sviluppo economico della provincia e su cui ci sono 50 milioni da investire dall’accordo fatto con Autobrennero dal sindaco”.
Il Pd ricorda anche l’investimento di Esselunga, che è stato a lungo bloccato e ora porterà all’assunzione di circa ottanta dipendenti. O la riapertura dell’albergo San Lorenzo, chiuso da più di dieci anni. Anche il lavoro fatto sull’ampliamento dell’offerta universitaria è fondamentale per il lavoro. In particolare il ritorno di Ingegneria informatica, che si era persa durante l’amministrazione Sodano. “L’università è strategica per produrre innovazione e ricchezza. Lo sa Rossi che c’è l’università a Mantova? E che è in crescita costante negli ultimi anni?”
Il comune di Mantova ha anche inventato strumenti inediti per cercare di stimolare le assunzioni: è il primo Comune in Italia a mettere risorse sulle assunzione degli under 30 e da quest’anno anche over 50 ed è il primo Comune capoluogo in Italia a rendere gratis i nidi comunali per favorire l’occupazione femminile. “Quando si parla di lavoro, l’impegno deve essere innanzitutto a difendere quello che c’è. Con rispetto. Pensiamo alla crisi Corneliani ancora aperta e alle altre situazioni delicate che richiedono la presenza delle istituzioni a fianco di lavoratori e sindacati. Con pochi proclami e tanto impegno”.