MANTOVA Quella di ieri per lo sport italiano, in particolare per il calcio, è stata un’altra giornata di ragionamenti e di dichiarazioni che hanno messo sempre più in dubbio la reale possibilità che i campionati possano ripartire. Le parole rilasciate dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, a Radio Radio Tv («Non ci si può allenare almeno fino al 27 aprile», data che si è poi ulteriormente spostata al 3 maggio), potrebbero anticipare lo stop definitivo dei campionati (almeno quello di Serie D). Una decisione, questa, che però dovrà essere annunciata dalla Figc, che prende ancora tempo. «Quasi tutte le federazioni – ha spiegato Malagò – stanno andando verso la chiusura o la cancellazione della stagione agonistica, qualcuna senza polemiche, altre con colpi di coda di qualche lega o club. Il calcio invece vuole andare avanti, mettendosi in una situazione diversa rispetto agli altri sport. Ormai è un fatto acclarato. Sarei molto felice se dal primo settembre tutto ripartisse, se non al 100%, almeno in maniera significativa».
«Lo stop agli allenamenti? E’ chiaro – ha detto Malagò – che bisogna distinguere tra sport individuali e a squadre, tra outdoor e indoor. Il governo, a torto o a ragione, ha voluto accomunare tutti e ho molto più di una sensazione che questo DCPM verrà prorogato ai primi di maggio». In realtà una deroga potrebbe essere concessa, ma solo ai club di serie A. I giocatori della massima serie, prima di tornare davvero al lavoro in vista della ripresa del campionato, dovranno però sostenere gli esami di idoneità sportiva; inoltre la ripresa degli allenamenti e lo svolgimento delle partite dovranno avvenire secondo dei protocolli di massima sicurezza per la salute degli atleti e delle persone coinvolte. Una serie di obblighi facilmente applicabili nei professionisti, ma certamente non nei campionati minori, in primis la serie D, che va così sempre più verso lo stop definitivo.
Il presidente del Mantova, Ettore Masiello, ha così commentato le parole di Malagò. «Un’altra proroga – ha detto – potrebbe portare allo stop del campionato. O per lo meno allunga ulteriormente i tempi di una possibile ripresa. Noi attendiamo la decisione della Lega e della Figc, ma la vedo molta complicata. Tutte le società sono concordi a fermarsi qui. La volontà di queste società dipende dal fatto che non ci sono le possibilità di rispettare tutti i controlli che verranno effettuati in serie A, o nelle categorie superiori alla nostra, per garantire la salute dei giocatori. Inoltre si allungherebbero i tempi per iniziare una nuova preparazione atletica». Chissà, allora, che a breve la Figc possa prendere una posizione. Anche sui verdetti. «Noi vorremmo vincere il campionato sul campo – chiosa Masiello – ma non ci sono le possibilità per garantire in primis la salute dei calciatori. E quindi per tornare a giocare».
Tommaso Bellini