MANTOVA «È un’emozione che cullavo sin da bambino. Partecipare al Giro d’Italia è sempre stato tra i miei sogni di atleta. Essere riuscito a realizzarlo mi riempie d’orgoglio e di soddisfazione». Edoardo Affini della Mitchelton-Scott, nonostante abbia raggiunto mete significative in questi anni, non nasconde certo l’entusiasmo con il quale si sta preparando per affrontare il suo primo Giro d’Italia da professionista. «Sarà una bella esperienza – ribadisce il giovane campione buscoldese – La corsa in rosa si apre con una crono individuale sulla distanza di 15 km (la Monreale-Palermo, ndr); un tracciato che si addice alle mie caratteristiche tecniche. Penso possa essere l’occasione per partire nel migliore dei modi».
Dopo l’esperienza ai Mondiali con la maglia azzurra, ora arriva un meritato riconoscimento: essere tra i protagonisti del Giro dà grandi stimoli…
«Certamente; pensa che solo pochi anni fa mentre guardavo il Giro d’Italia alla Tv pensavo che sarebbe stato bello riuscire un giorno ad essere schierato sulla linea di partenza. Oggi il sogno si è avverato. La voglia di non deludere le attese mie, della mia squadra e dei miei sostenitori è ai massimi livelli».
Ti sei dato degli obiettivi o lo vivrai giorno per giorno?
«L’obiettivo primario sarà sempre quello di dare il meglio di me. A livello personale il mio compito sarà quello di lavorare per Simon Yates; sarà lui l’uomo di punta della nostra squadra. Poi se in qualche tappa si dovessero creare le condizioni per puntare ad un risultato di rilievo, farò di tutto per cogliere l’occasione».
Torniamo alla tappa inaugurale, la crono individuale. Il fatto che si tratti di un tracciato relativamente breve può aumentare le tue chance di puntare al podio oppure ti trovi meglio su percorsi più lunghi?
«Anche queste distanze possono andare bene; dipende molto dalla giornata. Quel che è certo è che nel momento in cui scenderò dalla pedana di partenza avrò solo un obiettivo: dare il massimo».