MANTOVA – «Se il sindaco chiede al consiglio di indebitare l’ente per 12,5 milioni, vuol dire che di soldi in cassa non ce ne sono più, e che il Comune è alla canna del gas». Forza Italia solleva forti perplessità sul bilancio previsionale del sindaco prima ancora che arrivi nelle apposite commissioni, e implicitamente anticipa il voto negativo. Oggetto del dissenso è l’accensione di mutui alla Cassa depositi e prestiti per 12 milioni: un’operazione necessaria, osserva il capogruppo azzurro Pier Luigi Baschieri, per finanziare interventi («nemmeno tutti così importanti e stringenti»).
L’opposizione vede in questi finanziamenti una minaccia per i futuri bilanci di via Roma; cifre pari al 29,58% del totale degli investimenti nel triennio 2021-2023 – dato che il totale delle opere programmate ammonta a 42 milioni e 258 mila euro. «Appare evidente che le risorse per gli investment pubblici non sono più quelle degli ultimi 5 anni – prosegue Baschieri –. Eppoi ci sono opere strategiche e altre che senz’altro non lo sono. Se le scuole e l’istruzione sono una priorità, ma i campi da calcio sintetici non lo sono di certo».
Dove la spada di Damocle del mutuo viene maggiormente a gravare sulle finanze pubbliche è però su certe macro-opere, che senza il ricorso all’accensione dei mutui rischierebbero di rimanere macro-incompiute: «Anche sul Palazzo del Podestà serve chiarezza, abbiamo speso circa 22,9 milioni e servono ancora 10 milioni per il secondo lotto, ma ad oggi – prosegue Baschieri – non abbiamo ancora le idee chiare sulla sua destinazione d’uso futura. La situazione contabile e la normativa ci permettono di indebitarci ulteriormente, dato che ad oggi mutui e prestiti ammontano a 3,6 milioni, e i prestiti obbligazionari a 3.565.082 (totale 7.261.784,52). Ma questa non è una buona motivazione per vincolare le amministrazioni future. Il tutto per opere (vedi il parco Te) tutt’altro che strategiche», conclude Baschieri.