VIADANA Duro comunicato del direttivo del Pd nei confronti dell’amministrazione guidata dal primo cittadino Nicola Cavatorta. Il tema del contendere è ancora una volta l’atteggiamento dell’esecutivo e della maggioranza in generale, un sentire poco incline al dialogo a detta dei dem che ribadiscono la propria posizione in merito: “Questo consiglio comunale non è un interrogatorio!”: Sì, è proprio questa l’edificante uscita del sindaco a fronte di una serie di chiarimenti avanzati tramite adeguate interpellanze poste in consiglio comunale su alcune questioni riguardanti il territorio ed altri servizi comunali.” Il j’accuse dei democratici prosegue: “Il nostro primo cittadino, non pago, ha ricalcato la dose sui social network e sulla stampa locale ribadendo che in due mesi sono stati convocati quattro consigli comunali, evidenziando in questo modo quanto già emerso in campagna elettorale: una fastidiosa “allergia” al confronto.” Per il Pd il sindaco vivrebbe “l’assemblea cittadina per eccellenza come una sgradevole necessità. Il tutto catechizzando assessori e consiglieri di maggioranza, per quanto possibile, a non rispondere alle “richieste” avanzate dalle opposizioni. Che sia questo, forse, l’unico modo per nascondere un’evanescenza amministrativa di cui noi non abbiamo mai avuto alcun dubbio?” Perplessità anche sulle dichiarazioni del sindaco circa la situazione finanziaria dell’ente da parte del Pd: “Pensa veramente di poter tacere l’opposizione anche quando dichiara l’ottimo stato di salute del comune, prendendo in considerazione dati di bilancio del 2019? Numeri che si riferiscono ad un arco temporale pre Covid, un’emergenza che ha fatto diminuire e dilazionare le entrate del Comune. Si tratta di dati che non tengono conto del debito creato dal lodo Italgas, della sentenza Coevit e dell’altra causa sull’energia. È questa la serietà, la trasparenza e la verità che si meritano i cittadini?” I dem, rivolgendosi direttamente a Cavatorta, ribadiscono che l’opposizione sarà ferma e decisa: “Non faremo sconti, e sfideremo la sua “finta gentilezza” per tutti gli anni a venire in quanto è nel nostro ruolo rendere conto ai cittadini del suo operato, sia a quelli che l’hanno votata e sia a quelli che hanno preferito disertare le urne.”(l.c.)