MANTOVA Oggi ricorre il 38° anniversario della morte di mons. Arrigo
Mazzali (3 marzo 1901 – 30 gennaio 1983) che ricordo vivamente come il
mio maestro di vita.
Lui, nato a Gabbiana proprio davanti alla chiesa, viene ordinato
sacerdote il 12 marzo 1927.
L’1 settembre 1938 diventa Direttore Spirituale in Seminario mentre l’1
febbraio 1944 con bolla Pontificia di Pio XII, è nominato parroco in
Duomo, la sua famiglia.
Quando morì, tra i suoi documenti trovammo la lettera in cui confidava a
don Primo Mazzolari: “Dobbiamo rimanere inchiodati alla nostra
parrocchia”.
E, chi meglio del nostro mons. (lui amava definirsi Sacerdote ed
infatti firmava con Sac.) “parroco della città” ha attuato e messo in
pratica questa frase.
Penso… nessuno.
Sveglia presto al mattino, inforcava la sua bici nera e col… sottanone
al vento con qualsiasi tempo (pioggia, freddo, sole, nebbia) arrivava
all’ospedale a portare una preghiera agli ammalati per poi passare dalle
carceri per portare una parola di conforto e poi arrivare a scuola dei
fanciulli per spiegare e raccontare le parabole di nostro Signore.
Poi, il ritorno in Duomo per confessare a tutte le ore.
Pensate, aveva fatto installare un campanello vicino al confessionale
situato nella Cappella del Santissimo Sacramento che suonava
direttamente nel suo studio così da poter… correre quando qualche
“buon’anima” aveva bisogno di Lui e noi che adolescenti lo vedevamo
scattare in quell’epoca ci chiedevamo il motivo… boh. Cresciuti
all’ombra del campanile, solo in un secondo momento della nostra
adolescenza capimmo l’essenzialità delle sue opere.
Il cardinale Karol Wojtyla (poi divenuto Papa Giovanni Paolo II) in una
delle sue visite a Mantova, quella in qualità di Vescovo di Cracovia,
chiese espressamente di accedere al Sacramento della confessione in quel
confessionale proprio col Mons. Arrigo.
Mons. era sempre al servizio di tutti.
L’hanno definito: “Prete senza distanze, padre senza debolezze, maestro
senza orgoglio” e queste definizioni gli calzano a pennello.
Nel giorno del suo funerale, in un Duomo gremito in ogni ordine di
posti, mi torna ancora in mente l’interminabile applauso in suo onore al
termine della Santa Messa.
Adesso, le sue spoglie riposano nel suo Duomo voluto così dai mantovani
che raccolsero una fiumana di firme.
Grazie Sacerdote Arrigo per tutto quello che ci hai insegnato.
Mons. Mazzali sarà ricordato nel suo Duomo nella Messa delle ore 18 di
oggi.
Giuseppe Sabbadini