GUIDIZZOLO – Iniziata a Gudizzolo la campagna elettorale. I cittadini, infatti, fra qualche mese saranno chiamati ad eleggere il nuovo sindaco e la minoranza, o meglio una parte di essa, è uscita allo scoperto attaccando l’amministrazione comunale dicendo, in sostanza, “Tante parole, pochi fattii”. Il sindaco Stefano Meneghelli , quindi, risponde. «Ho letto con attenzione le dichiarazioni delle cosiddette “opposizioni”, dico così perché non di tutte le forze opposizioni si tratta ma solo dei due consiglieri della lista “Guidizzolo in Comune”, con le quale ci accusano di non aver fatto nulla e di somministratre ai cittadini i un infinito ‘Libro dei sogni’ – ha detto Meneghelli -. Non posso che ringraziare questi due consiglieri per il copioso elenco di realizzazioni ed attività, a cui aggiungerei anche la nuova illuminazione, le riqualificazioni viarie, la casa delle Associazioni, la biblioteca e via discorrendo, tutte fatte o in via di realizzazione, tra l’altro alcune a costo zero per il Comune. Li ringrazio anche perché rendono evidente le differenze tra noi e certa politica “tutte chiacchiere e propaganda”, contro cui abbiamo sempre combattuto, soprattutto in questa fase di emergenza che stiamo attraversando. Perché se passi praticamente cinque anni in consiglio comunale senza mai fare nulla di significativo, senza proporre e progettare, senza intervenire e stimolare e poi all’ultimo spari li qualche riga scritta, giusto per far vedere che esisti, sei davvero il simbolo di quello che non va fatto nell’interesse della tua Comunità. In ogni caso, nelle prossime settimane, come giusto obbligo di legge, presenteremo il nostro bilancio di mandato, così che anche i due consiglieri in questione avranno il quadro completo e, con in mano la nostra relazione potranno, passo, passo, girare il Guidizzolo e verificare di persona, rientrando così nella realtà e lasciando il mondo delle favole che frequentano ormai da troppo tempo. Comunque sottoscrivo pienamente la loro richiesta di essere lasciati stare: ci penseranno i Guidizzolesi a lasciarli stare dove sono, cioè all’opposizione anche per i prossimi cinque anni».