MANTOVA La fase di grave emergenza che stiamo vivendo ha imposto alle imprese una fortissima accelerazione della digitalizzazione, dell’innovazione e dell’utilizzo delle nuove tecnologie. Utilizzo del web e dei social media, apertura di un proprio canale di e-commerce o di una propria vetrina sulle piattaforme di commercio on-line in dialogo costante con il magazzino, sviluppo e organizzazione del delivery e del packaging per i propri prodotti, advertising, app personalizzate, posizionamento sui motori di ricerca: sono queste le nuove ed impellenti esigenze delle imprese del commercio, turismo, servizi, professioni, molte delle quali si stanno adattando al nuovo contesto e preparando alla ripartenza.
Nell’ottica di dare supporto alle imprese e accompagnarle in questa fase di transizione repentina, Confcommercio lancia SOS DIGITAL&DELIVERY, un servizio di assistenza nel campo digitale e delle nuove tecnologie con un focus specifico anche sul delivery (food e non).
“Moltissime imprese ci stanno chiedendo aiuto, la platea è molto eterogenea – spiega il direttore di Confcommercio Mantova Nicola Dal Dosso – alcune hanno già dimestichezza con web e nuove tecnologie, ma vorrebbero implementare nuovi strumenti; altre, in queste settimane di chiusura forzata e in vista della ripartenza, stanno esplorando la sterminata offerta digitale per capire cosa scegliere per la propria realtà aziendale; altre ancora si sono dovute ‘lanciare’ in questo mondo con una vera e propria ‘terapia d’urto’, pensiamo solo al boom del delivery per la ristorazione o dell’e-commerce; ci sono poi quelle imprese che sono completamente a digiuno di tecnologia e si affacciano timidamente e con timore a questa nuova frontiera del fare impresa. Ecco, a tutte queste diverse realtà vogliamo fornire una guida ‘digitale’, un servizio di orientamento per pescare dal web gli strumenti migliori e adattarli alla propria attività. Abbiamo costituito un team di professionisti, ciascuno specializzato in un proprio ambito, dai social al seo, dall’e-commerce al delivery, per rispondere a tutte le richieste”.
“L’approccio è estremamente pratico – chiarisce il direttore – in questo momento la velocità di risposta e l’adattamento al nuovo contesto sono fattori determinanti per la sopravvivenza dell’impresa. Ma devono essere risposte efficaci, che ottimizzino cioè l’investimento sostenuto dall’azienda. Non c’è tempo da perdere, ma nemmeno risorse da sprecare”.
Come funziona il servizio? Aderire è molto semplice: l’impresa interessata compila un brevissimo questionario disponibile sul sito di Confcommercio; l’imprenditore viene ricontattato dall’esperto digitale entro 24 ore per una prima consulenza gratuita in streaming dove si effettuerà insieme un check up generale(strumenti web utilizzati; frequenza di utilizzo; risorse umane e know how a disposizione come personale interno, struttura tecnica; grado di conoscenza del mercato che li circonda; target di clienti di riferimento; conoscenza dei competitor, obiettivi che l’impresa vorrebbe raggiungere; e budget). All’azienda viene poi presentata la proposta progettuale adeguata alle proprie esigenze.
Qualche dato sui cambiamenti che stanno investendo il sistema imprenditoriale in questo momento.
Per quanto riguarda il food delivery, tra gli imprenditori della ristorazione tradizionale solo il 5,4% era già in grado, al momento dell’emergenza, di fornire un servizio di food delivery. Tra gli imprenditori della ristorazione tradizionale, per intenderci quelle con il servizio al tavolo e una vocazione gastronomica focalizzata sulla cucina italiana e/o regionale, solo il 5,4% era già in grado, al momento dell’avvio dell’emergenza, di fornire un servizio di food delivery. Il 10,4% si è subito attivato per svilupparlo e moltissimi altri si stanno muovendo in questa direzione.
Il boom del domicilio investe anche tantissime altre categorie, con consegne quadruplicate rispetto ai tempi dì normalità. Altro fenomeno è la riscoperta, anche a causa delle disposizioni in vigore, degli acquisti sotto casa, dei negozi di vicinato, che sono sempre più apprezzati.
Un’impennata si registra anche nelle vendite online: dall’ultima settimana di febbraio fino alla prima di marzo si parla di un +80% rispetto allo scorso anno, con un incremento di 30 punti percentuale se riferite al periodo che ha preceduto l’esplosione dell’emergenza.
Insomma la vera sfida sta nel combinare la riscoperta del commercio di prossimità in corso con una forte spinta alla digitalizzazione delle imprese. La nuova frontiera del terziario.