Accoltellò il convivente alla schiena, condannata

carcere

Mantova Al culmine dell’ennesimo acceso diverbio in ambito domestico, aveva assalito da tergo il proprio compagno, anch’esso come lei gravato dalla medesima disabilità, attingendolo nella circostanza alla schiena con un colpo di lama. Circa l’ipotesi di lesioni personali aggravate era così finita sul banco degli imputati una 36enne russa residente alle porte del capoluogo virgiliano. Una vicenda afferente reiterate incomprensioni a livello di coppia risalente, nello specifico, alla metà del 2018. Segnatamente, l’episodio violento a lei ascritto, confluito poi in una denuncia-querela d’ufficio stante l’entità della prognosi ospedaliera diagnosticata al convivente ferito (un 46enne italiano), la vedeva responsabile di un’aggressione all’arma bianca, perpetrata per futili motivi tramite l’utilizzo di un coltello da cucina (poi rinvenuto nella lavatrice) e provocando alla vittima una lesione polmonare giudicata guaribile dallo staff medico dell’ospedale di Mantova, in più di trenta giorni. Un fatto approdato infine in un’aula di tribunale, come detto stante al tempo la procedibilità d’ufficio del reato (poi in seguito modificata con l’aumento ad oltre 40 giorni di malattia dall’entrata in vigore della cosiddetta Legge Cartabia), e che ieri ha visto l’epilogo con la condanna della donna a un anno di reclusione, con sospensione condizionale della pena, così come chiesto in requisitoria dal pubblico ministero. Di diverso avviso invece il difensore che per la propria assistita, sulla scorta di paventate circostanze non del tutto chiarite, aveva al contrario chiesto l’assoluzione con miglior formula.

newspaper-rec728