MANTOVA – Si chiama AqA ed è la nuova società del Gruppo Tea nata dalla fusione di Tea Acqua e AqA Mantova. La neonata realtà sarà il gestore unico del servizio idrico integrato in quaranta comuni del mantovano per oltre trecentomila utenti. “È il risultato di un percorso iniziato nel 2016”, ha spiegato Massimiliano Ghizzi, presidente del Gruppo Tea, “l’obiettivo è quello di arrivare alla costituzione di un soggetto totalmente pubblico entro il 2025 ma ciò potrebbe verificarsi molto prima se l’altro gestore dell’Alto mantovano deciderà di farne parte”. Al momento infatti AqA servirà circa il 75% del territorio per i prossimi sedici anni. A rimanere fuori attualmente sono ventiquattro comuni: i quindici gestiti da Sicam nell’Alto mantovano, i sette di Aimag nel Basso mantovano e i due, Viadana a Gazzuolo, di Ireti che dovrebbero confluire entro l’anno in AqA. “La nuova realtà nasce con l’impegno di migliorare il mondo delle acque dell’intera provincia”, ha detto il presidente di AqA Vinicio Fiorani, “il piano di investimenti, con il rinnovo della concessione, è stato infatti raddoppiato e ammonta a 87 milioni di euro nel prossimo triennio, per superare i 300 milioni al 2037”. Gli investimenti riguardano il completamento della rete acquedottistica nei comuni che ne sono ancora privi – San Benedetto, Pomponesco, Villimpenta, Sabbioneta (previsto per il 2023-2024) e Commessaggio in fase di esecuzione – e al potenziamento del rifornimento idrico da falda, per tutti gli schemi acquedottistici in gestione. Sono previsti, inoltre, importanti interventi sulla rete fognaria e sui depuratori, per migliorare il trattamento, l’efficientamento energetico e il sistema di telecontrollo e di automazione con il fine di razionalizzare il numero degli impianti. Cosa cambierà per gli utenti? “In termini di bollette e sistema tariffario assolutamente nulla”, ha specificato l’amministratore delegato di AqA Giovanna Pesente, “l’integrazione permetterà di migliorare il servizio e la potenzialità di investimento nel corso degli anni”. AqA, in cui lavorano 72 persone, nasce come Srl ma è già pronto il nuovo statuto per trasformarla in una SpA nelle prossime settimane con un capitale sociale di 3 milioni e 700mila euro. “Innovazione e sostenibilità sono i pilastri del Gruppo Tea”, ha concluso Ghizzi, “per quanto riguarda l’acqua continuerà la nostra campagna per promuovere l’utilizzo di quella di rete e ridurre così lo smaltimento della plastica delle bottiglie monouso. Più in generale vogliamo ridurre sempre più il consumo di energie ricavate da metodi tradizionali per implementare quelle rinnovabili. La pandemia sta rallentando le attività primarie, come è normale che sia in una situazione emergenziale come quella che stiamo vivendo, non di certo la nostra volontà”.