MANTOVA L’avventura dell’Avulss di Mantova nell’organizzazione di un Laboratorio linguistico per adulti stranieri nel quartiere di Lunetta della nostra città virgiliana, nasce una decina di anni fa, all’incirca tra il 2013 e il 2014. Questa attività dell’Avulss (Associazione per il Volontariato nelle Unità Locali Socio Sanitarie) ha come obiettivo fondamentale la promozione della coesione sociale attraverso l’acquisizione di un linguaggio (orale e scritto) che permetta alle persone straniere, appena arrivate in Italia e verosimilmente non scolarizzate, di comunicare in modo adeguato con insegnanti, medici, farmacisti, operatori sanitari e di accedere poi ai corsi organizzati dal CPIA (Centri Provinciali per l’istruzione degli adulti) per ottenere un attestato che diventa fondamentale per continuare la loro permanenza in Italia. Questa lunga esperienza è stata possibile grazie alla costante attività di un gruppo di volontari Avulss che operano gratuitamente, sorretti dalla preziosa presenza di due facilitatrici linguistiche (arabo, urdu, indi, panjabi con un po’ di francese/inglese) retribuite per circa due ore per due mattine alla settimana. Gli incontri sono avvenuti in presenza e in dad (didattica a distanza) durante la fase “buia” della pandemia Covid-19. I destinatari del laboratorio sono state soprattutto donne immigrate, per lo più del quartiere di Lunetta, ma anche di altri quartieri e paesi limitrofi (sicuramente vi è stato un piacevole passaparola). La partecipazione è risultata variabile con punte di 40/45 iscritte nella modalità DAD che però purtroppo ha impedito la possibilità di sviluppare una socializzazione che rimane sempre uno degli obiettivi principali dell’Avulss di Mantova.
A tutt’oggi le partecipanti sono 20/25 in presenza. L’attiva di socializzazione tra donne della stessa cultura, ma di diversa provenienza, oppure di culture diverse, rappresenta la possibilità di aprire spazi di dialogo e di scambio nuovi (racconti, ricette alimentari, problematiche con i figli), e permette anche ai volontari dell’Associazione di stabilire legami di rispetto e di amicizia che si mantengono nel tempo e che contribuiscono a costruire una comunità più solidale. Le sedi dell’attività dell’Associazione sono cambiate nel tempo dalla Fondazione Enaip/università alla parrocchia del Frassine, dove attualmente operano i volontari.
Le risorse economiche necessarie, in particolare, per la retribuzione delle facilitatrici, sono arrivate tramite la partecipazione a Bandi Regionali e grazie al sostegno del Comune di Mantova.
Due parole con una volontaria Avulss: “Io non do ma ricevo”.
Abbiamo avvicinato una volontaria impegnata nell’associazione da 12 anni che ha iniziato a collaborare con l’Avulss grazie ad un passaparola con un’amica. Ci ha detto che questi anni l’hanno arricchita moltissimo grazie, dapprima, agli incontri a Lunetta con i bambini per il doposcuola, poi con i corsi per i ragazzi rifugiati e ora con le signore immigrate desiderose di imparare l’italiano.
Con coinvolgimento ha sottolineato che: “Diamo a loro la possibilità di capire e farsi capire e non le dico la gioia che provo quando vedo queste signore che scrivono per la prima volta il loro nome in quanto alcune di loro non sono mai andate a scuola. L’ultimo corso – ha proseguito la volontaria – iniziato in ottobre si è fermato prima della pausa Natalizia e il 16 dicembre ci siamo ritrovate per una festa in cui ognuno ha portato qualcosa. Ora siamo ripartite col corso il 10 gennaio”.
Nell’accommiatarci, la volontaria Avulss ci ha emozionato dicendo che: “Nelle ore in cui sono impegnata con queste signore io non do ma ricevo”.