MANTOVA Sono più che raddoppiati nel giro di due settimane i casi di positività al Covid tra gli studenti delle scuole mantovane. Gli aggiornamenti da paret di Ats Val Padana della situazione dei contagi negli istituti scolastici, dalle materne alle superiori, hanno ora una cadenza quindicinale, ma il report diffuso ieri è stato comunque suddiviso in due tronconi settimanali. In questo modo viene evidenziato come la crescita dei contagi in ambito scolastico abbia avuto un’autentica escalation negli ultimi 7 giorni presi in esame (la settimana dal 15 al 21 novembre) con 91 casi di positività, per una differenza di 34 casi in più rispetto alla settimana dall’8 al 14 novembre. Un incremento decisamente maggiore rispetto a quello di quest’ultima settimana con la prima di novembre, quando i contagi in ambito scolastico erano stati 43, di fatto 14 di meno ma anche il doppio rispetto agli ultimi 7 giorni di ottobre. Insomma il virus continua a circolare tra i banchi e coinvolge sempre più persone. Particolarmente colpiti gli alunni delle scuole primarie, dove si sono contati 42 contagi, poco meno della metà del totale. Per contro però sono solo 4 le classi coinvolte, per un totale di 80 alunni in isolamento, mentre sono 180 gli alunni delle scuole materne in quarantena nonostante solo 9 bambini siano risultati positivi al Covid insieme a 5 dipendenti scolastici distribuiti però su 10 classi. Leggendo fra i numeri dei vari report settimanali, inoltre, se il numero degli alunni attualmente isolati è praticamente triplicato rispetto alla settimana precedente (378 contro i 132 alla data del 14 novembre), sono nel contempo calati in maniera conistsnte rispetto ai 604 alunni in isolamento al 7 novembre scorso. A causare questi squlibri tra contagiati e isolati è il numero di classi coinvolte: nella prima settimana di questo mese erano state 29 contro le 20 attuali. L’aumento dei contagi è comunque generale a livello di percentuale (da 0,10 a 0,16% negli ultimi 7 giorni. In particolare si registrano aumenti nella scuola primaria (da 0,18 a 0,23%) e in quella secondaria di primo grado (da 0,09 a 0,26%). Una situazione che viene riflessa anche a livello regionale per quel che riguarda il tasso di incidenza, dove gli aumenti più consistenti sono stati rilevati nelle fasce d’età relative a scuola prima e secondartia di primo grado. (gil)