Convince una disabile a filmare una 11enne mentre è in bagno e le chiede di fare sesso con la stessa minore

MANTOVA   Facendo leva sulle gravi difficoltà cognitive di una propria conoscente l’avrebbe indotta a filmare una bambina mentre questa si trovava in bagno, per poi farsi spedire il video intimo estorto via telefonino. A finire sul banco degli imputati, circa l’ipotesi di pornografia minorile, un quarantenne italiano residente in un comune dell’hinterland cittadino. Segnatamente, il fatto a lui ascritto risalirebbe al maggio del 2022 quando, traendo in inganno una ventenne con grave disabilità mentale nonché abusando del rapporto confidenziale avuto con lei, l’avrebbe convinta a produrre un primo filmato a carattere pedopornografico ritraente nello specifico una sua vicina di casa, all’epoca di soli 11 anni – e al pari della ragazza costituitasi parte civile – mentre si trovava seduta sul water con i pantaloni abbassati. Ricevuto a quel punto tale precipuo file video l’uomo – stando sempre a quanto rigorosamente contenuto nel capo d’accusa – avrebbe quindi perseverato nelle proprie richieste criminose, spingendo la giovane da lui presuntivamente circuita a proseguire nella realizzazione di detti contributi e irretendola altresì con messaggi espliciti afferenti ipotetici atti sessuali da poter fare assieme alla minore. Ieri, innanzi al collegio dei giudici presieduto da Raffaella Bizzarro, si è tenuta la prima udienza dibattimentale del processo a lui instaurato. Tra i primi a salire sul banco dei testimoni la sorella della ventenne persona offesa. Prossima udienza a fine novembre.