Gang degli abbracci: stangata una 36enne che derubò un anziano

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MANTOVA – «Quell’orologio lo avevo promesso a mio nipote, era il regalo che mi ero fatto prima di sposarmi pagandolo a rate. Un Rolex che mi aveva accompagnato ovunque per cinquantanni». Valeva 2.000 euro l’orologio che il 10 ottobre 2018, Daniela Filipache, romena 36enne senza fissa dimora, aveva fatto scivolare dal polso di un pensionato senza che lui se ne accorgesse. Per quel furto con destrezza la donna, a processo anche a Mantova per una serie di colpi analoghi messi a segno nel territorio virgiliano in quello stesso periodo, è stata condannata, l’altro ieri, dal Tribunale di Como a 2 anni e 9 mesi di reclusione. Ma il derubato, non è rimasto nemmeno ad ascoltare la sentenza, poco importante rispetto a quel pezzo della propria vita svanito sul marciapiede di via Carloni a Como. «Mi aveva fermato e chiesto aiuto – ha raccontato l’anziano in aula – voleva sapere se fossi al corrente di annunci di lavoro. Le avevo risposto, non immaginavo che fosse una ladra e ci avevo scambiato qualche parola. Alla fine aveva scritto un numero di telefono su un foglietto, chiedendomi se potevo avvisarla nel caso avessi visto qualche offerta in giro. Poi all’improvviso mi ha abbracciato continuando a ringraziarmi, diceva che ero una persona gentile, e ha spostato le sue mani lungo le mia braccia, fino ai polsi. Ma è stato veramente un attimo». Il malcapitato, infatti, aveva appena fatto in tempo a risalire in auto, prima di accorgersi del furto subito. La sua denuncia presentata ai carabinieri, aveva contribuito ad allungare la lunga lista di colpi che la 36enne, assieme a una decina di connazionali, aveva messo a segno in diversi luoghi della provincia lariana in quello stesso breve periodo, prima di cambiare zona secondo un modus operandi ben collaudato e che aveva visto il gruppo – la cosiddetta “banda degli abbracci” – mietere vittime in precedenza anche nel Mantovano tra il 2017 e l’estate 2018 per un totale di ben diciassette raid predatori appurati. Ma grazie ai riconoscimenti fotografici da parte dei derubati i componenti della gang sono stati tutti identificati e rinviati a giudizio in diverse città italiane, tra cui Mantova dove il verdetto dovrebbe venire emesso tra circa due mesi.