Giorgio Gori: “Battiamoci per un’Europa più unita. Ma coi fatti, non con le parole”

MANTOVA Giorgio Gori, candidato alle prossime elezioni europee, è intervenuto l’altra sera presso la Sala degli Stemmi. Quale è il punto più importante del programma elettorale del suo partito?
“L’impegno per promuovere una maggiore integrazione tra i paesi membri dell’Unione Europea e avvicinare il compimento di una vera Unione federale”.
Il Pil del collegio elettorale dove è candidato produce il pil di uno Stato. Considerando che il tema del Nord non è al centro della politica nazionale, lei, da sindaco del Nord (tra i più amati) cosa intende fare per riportare il tema del Nord al centro della politica europea?
“Il Nord è al centro dell’agenda politica sia che si parli di innovazione tecnologica, finalizzata ad una maggiore competitività dell’Unione Europea, sia che si affronti il tema decisivo della transizione green. Sono temi di assoluta rilevanza, ed entrambi rimandano alla necessità che l’Unione superi l’attuale frammentazione e trovi la coesione necessaria per condividere gli investimenti necessari ad affrontarli con efficacia. Battersi per un’Europa più unita significa passare dalle buone intenzioni ai fatti, darsi gli strumenti per una vera politica industriale, tenere insieme sostenibilità ambientale e sostenibilità sociale, e fare quindi concretamente gli interessi delle nostre regioni del Nord”.
In Europa esistono le Euroregioni. Cosa ne pensa? quale futuro possono avere per lo sviluppo del territorio?
“Le Euroregioni sono oggi sono costruzioni sbiadite, non particolarmente utili. La Lombardia è parte di Eusalp, insieme ad altre regioni dell’area alpina, ma non mi pare che questo abbia prodotto grandi progetti o benefici. Sarebbe più interessante costruire collaborazioni a partire dalle relazioni economiche esistenti, o a partire dai grandi corridoi lungo i quali si muovono i flussi di merci e di persone”.