ROMA Presentata ieri a Roma, nella sede del ministero per i beni e le attività culturali la grande mostra organizzata dal Palazzo Ducale di Mantova e dal Louvre e dedicata a Giulio Romano. L’esposizione sarà il fiore all’occhiello culturale del 2019 a Mantova ed è frutto degli anni di lavoro dedicati dal complesso museale del Palazzo Ducale di Mantova insieme al primo museo di Parigi, che ha concesso un numero straordinario di pezzi per una mostra assolutamente inedita. Giulio Romano.
Con nuova e stravagante maniera è il titolo dell’esposizione che intende illustrare la figura di Giulio Romano e la sua “nuova maniera” di fare arte, in particolare nella città gonzaghesca, mettendone in luce le peculiarità e l’aspetto fortemente innovativo. Ad introdurre la mostra davanti ad un folto pubblico di giornalisti nazionali ed internazionali è stato il direttore del complesso museale, Peter Assmann, insieme al direttore del Département des arts graphiques del Musée du Louvre Xavier Salmon, mentre a fare gli onori di casa è stata la capo di gabinetto del ministro, Tiziana Coccoluto.
Il rapporto tra i due musei internazionali è intenso e di collaborazione, capace generare una mostra che rimarrà significativa anche per questo. Il progetto elaborato dal comitato scientifico – composto da Peter Assmann, Laura Angelucci, Paolo Bertelli, Renato Berzaghi, Paolo Carpeggiani, Sylvia Ferino, Augusto Morari, Roberta Serra e Luisa Onesta Tamassia – vede infatti il coinvolgimento del Département des arts graphiques del Musée du Louvre che, per la prima volta, concederà in prestito un nucleo di settantadue disegni, che ripercorreranno, in maniera organica e completa, la carriera professionale di Giulio Romano, dagli esordi a Roma, alla lunga e intensa attività a Mantova, evidenziando la molteplicità dei suoi interessi.
Accanto alle opere del Louvre la mostra proporrà un’ulteriore e ricca selezione di disegni, provenienti dalle più importanti collezioni museali italiane e straniere (tra cui l’Albertina di Vienna, il Victoria & Albert Museum di Londra, la Royal Collection a Windsor Castle), oltre a dipinti, stampe e maioliche. Saranno inoltre utilizzate le più recenti tecnologie digitali al fine di ricreare, attraverso ricostruzioni 3D, oggetti e ambienti giulieschi.
«L’iniziativa di Palazzo Ducale su Giulio Romano – ha affermato Peter Assmann, direttore del complesso museale Palazzo Ducale – vuole essere un grande evento culturale che mostri al mondo l’eccezionalità della figura storica del più celebre allievo ed erede di Raffaello. Maestro del Manierismo, Giulio Romano ha lasciato a Mantova testimonianze straordinarie del suo talento di pittore, architetto e uomo di cultura. “Con nuova e stravagante maniera”, con la prestigiosa collaborazione di una rinomata istituzione europea come il Louvre, rappresenta un’importante chance per la città: andare oltre la tradizionale concezione di mostra temporanea per riunire tutte le forze produttive locali intorno a Palazzo Ducale e rafforzare l’immagine di Mantova come città d’arte in Europa e nel mondo».
Sulla stessa linea d’onda anche il direttore Xavier Salmon, che ha ricordato la nascita del progetto ormai anni fa e la sua evoluzione nel tempo con un lungo lavoro di squadra. L’esposizione è il frutto di un partenariato eccezionale tra il Musée du Louvre e il complesso museale Palazzo Ducale di Mantova.
L’evento espositivo permetterà di presentare negli ambienti di Palazzo Ducale una scelta di settantadue fogli di Giulio Romano scelti all’interno del ricco fondo di disegni di mano dell’artista conservato al Louvre, il più importante oggi noto. Sempre dal Louvre anche un messaggio da parte di Jean-Luc Martinez, presidente e direttore del Musée du Louvre, che ha ricordato come «La presentazione dei disegni del Louvre completata dalla scelta di un’ulteriore quarantina di opere provenienti da altre istituzioni, offrirà al pubblico la possibilità di percorrere tutta la carriera di Giulio Romano, l’allievo di Raffaello che fu maggiormente influenzato dal suo stile e dal suo modo di lavorare. Questi fogli saranno eccezionalmente messi a confronto con le opere finite allo scopo di illustrare la relazione che, all’epoca, legava il maestro, i collaboratori e gli allievi: tra questi ultimi possiamo citare Fermo Ghisoni, Rinaldo Mantovano e, soprattutto, Giovan Battista Bertani, colui che gli succederà nella direzione dei lavori in Palazzo alla sua scomparsa nel 1546».
La mostra rappresenta un’importante chance per la città: andare oltre la tradizionale concezione di mostra temporanea per riunire tutte le forze produttive locali intorno a Palazzo Ducale e rafforzare l’immagine di Mantova come città d’arte in Europa e nel mondo.
Insieme alla mostra del Palazzo Ducale la presentazione ha fatto il punto anche sugli altri eventi che si affiancheranno alla mostra del Palazzo Ducale, dalla valorizzazione dei luoghi giulieschi della diocesi, quali il duomo cittadino e la cappella Boschetti di Sant’Andrea, alle iniziative e ai rapporti con i vari Comuni della provincia, fino alla mostra che sarà? accolta dal Refettorio di San Benedetto Po e dedicata al Cinquecento al Polirone.