MANTOVA Ampia riconferma alla guida della Regione Lombardia dopo il voto del 12 e 13 febbraio, segno che la maggioranza dei cittadini ha deciso di dare fiducia al presidente Attilio Fontana e alle proposte illustrate durante la campagna elettorale. In questi giorni il governatore della Lombardia si sta concedendo un breve periodo di riposo nelle sue amate montagne, dopo aver percorso in lungo e in largo il territorio regionale, anche negli ultimi due mesi, per incontrare persone, istituzioni, Enti e tanti giovani, donne e uomini che operano nella sanità, nel mondo del volontariato e del Terzo settore.
Quando gli capita, Attilio Fontana viene a Mantova e si trattiene sempre molto volentieri, per il grande patrimonio artistico, architettonico, culturale e enogastronomico dei nostri territori.
Lo abbiamo raggiunto al telefono per chiedergli quali sono gli interventi che ritiene urgenti e importanti per Mantova e provincia.
Presidente Fontana, infrastrutture e trasporti sono le priorità da affrontare per il Mantovano. Cosa farà Regione Lombardia?
“Siamo molto determinati a, passatemi l’espressione che però rende molto l’idea, stare sulle caviglie di RFI per la realizzazione del raddoppio ferroviario fino a Codogno e sono convinto che la società partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato Italiane in tempi ragionevolmente brevi sostituisca i binari e faccia il suo dovere. Ci rendiamo conto che i disagi dei pendolari meritano risposte certe e Regione Lombardia ne è consapevole. Da parte nostra abbiamo investito risorse ingenti per l’ammodernamento dei treni in servizio ma, a questo, deve accompagnarsi anche un preciso impegno di Rfi. Per quanto concerne le infrastrutture, vanno avanti i lavori per la realizzazione della tangenziale di Goito e Viadana, così come proseguono le opere per la famosa Cremona-Mantova sulla quale è apertissimo il confronto per trovare le risorse necessarie alla sua cantierizzazione. L’opera è in concessione, il contributo regionale previsto attualmente ammonta a 108 milioni di euro, ben sapendo che sarà indispensabile reperire nuove ulteriori risorse. In dettaglio, per la SP ex SS 236 Variante di Goito il progetto di fattibilità è in corso e le risorse regionali previste attualmente ammontano a 98,92 milioni di euro; per il secondo lotto della Gronda Nord Viadanese, è in corso il progetto definitivo, finanziato con risorse regionali previste per 6,928 milioni di euro. Un altro intervento molto atteso riguarda la ristrutturazione del ponte sul fiume Po a San Benedetto Po, i lavori sono in corso e le risorse regionali previste sfiorano i 31 milioni di euro (30,9 mil). Aggiungo che la nostra attenzione sul completamento del terzo lotto POPE, un passaggio importante verso la completa realizzazione di quello che sarà l’asse dell’Oltrepò, un collegamento veloce da Poggio Rusco a Pegognaga e quindi al casello dell’autostrada del Brennero. Il progetto definitivo è in corso e ammontano a 7 milioni le risorse regionali previste”.
Quali sono state le voci più importanti dei finanziamenti concessi nella precedente legislatura al territorio mantovano?
“Sono molto orgoglioso di quanto abbiamo fatto, soprattutto per i risultati che i nostri interventi hanno prodotto. Tra le voci più consistenti dei finanziamenti regionali al territorio della provincia di Mantova, voglio ricordare gli oltre 84 milioni di euro per la Formazione, includendo sotto questo capitolo ITS, IFTS IeFP e, subito dopo, i 70,5 milioni per il sostegno alla famiglia, inclusione sociale e volontariato. Hanno avuto un buon successo anche le misure per le politiche giovanili, il buono scuola e il sostegno allo sport, oltre a quelle già consolidate della Dote Unica Lavoro. Vede, io sono convinto che il compito di un’istituzione sia quello di raccogliere le voci, le istanze, le richieste degli imprenditori che possono offrire lavoro e, contemporaneamente, contribuire a favorire un migliore raccordo tra percorsi educativi, didattici, scolastici con le professionalità richieste da chi fa impresa sui territori. Alcuni passi importanti sono già stati fatti e, nel Mantovano, ricordo di aver visitato personalmente alcune realtà davvero straordinarie che preparano gli studenti al successivo lavoro che svolgeranno in azienda, riducendo così al minimo il missmatch che in passato – e in parte anche nel presente – viene lamentato dalle organizzazioni imprenditoriali e a causa del quale le offerte di impiego non riescono ad essere soddisfatte. In un momento come questo investire sui giovani è fondamentale, anche perché vogliamo creare a Mantova come in Lombardia, le migliori condizioni affinché i ragazzi possano studiare, specializzarsi, accrescere le loro competenze e poi decidano di restare invece di andare a cercare fortuna all’estero. Il grande patrimonio di Mantova, inteso sotto ogni sua forma, renderà più forte la Lombardia”.
In che modo l’autonomia differenziata potrà avere riflessi positivi su Mantova e la sua provincia?
“Ottenere l’Autonomia significa avere migliori servizi. Come? Grazie a un maggiore trasferimento delle competenze dallo Stato alla Regione. Attenzione, ancora una volta voglio essere molto chiaro: ciascuna Regione riceverà la cifra che oggi lo Stato spende per un determinato servizio. In termini molto pratici l’idea è che su quella cifra si possa risparmiare qualcosa da reinvestire in servizi migliori. Se penso a quali nuove materie dovranno essere di competenza delle ritengo che vadano prese in considerazione tutte quelle previste dalla Costituzione. Se dovessi stilare una ipotetica graduatoria direi che bisogna cominciare dalla sanità e poi, gradualmente, una volta che saremo amministrativamente pronti, tutte le altre. In particolare, con l’Autonomia, potremo garantire integrazioni stipendiali ai medici di base che accettano di andare lavorare in sedi più disagiate. Allargando il nostro orizzonte e il nostro pensiero a Roma, al Governo centrale, possiamo ribadire che Giorgia Meloni ha detto più volte di essere favorevole. Chi si ostina a dire il contrario racconta bugie prive di significato”