MANTOVA – L’Agenzia delle Entrate stima che solo un quinto degli aventi diritto abbia inoltrato le domande per potere usufruire dei fondi messi a disposizione dal “decreto sostegni”, ma già così come sono volte oggi le sorti a Mantova tocca qualcosa prossimo ai 10 milioni di euro. Soldi derivanti dai mancati introiti delle aziende costrette a sacrificare i propri fatturati dalle restrizioni delle misure anti-covid.
Le domande sinora inoltrate dai mantovani sono state 3.044, per una spettanza complessiva di 9.801.326 euro, che mediamente significa un sostegno di poco superiore ai 3mila euro per richiedente. Un numero comunque più rilevante rispetto a quello dei richiedenti in ragione dei precedenti decreti, dal momento che in questo caso sono stati eliminati i codici Ateco allargando la platea degli aventi diritto.
I conteggi ad ogni modo non sono definitivi, e la stessa Agenzia delle entrate fa riferimento alle istanze presentate entro il 5 aprile, ma ancora non sono scaduti i termini. Le aziende infatti hanno tempo sino al 28 maggio prossimo per rendicontare una perdita media mensile almeno del 30% nel corso del 2020 rispetto al 2019. Le fatturazioni ovviamente faranno testo per decidere gli importi da percepire. In linea di massima, il contributo alle imprese con fatturati più bassi potrà oscillare dal 5 all’1,5% delle perdite. In tal caso si profilano ristori forfettari per le micro imprese quantificati in 1.000 euro per le persone fisiche e in 2.000 per le imprese.
Nella graduatoria nazionale, la Lombardia è la regione col maggior numero di richieste. E proprio in ambito regionale, Mantova risulta 8ª nella graduatoria delle richieste, dietro Milano (40.827), Brescia (12.632), Bergamo (9.104), Monza Brianza (7.942), Varese (6.918), Como (5.622), Pavia (4.729), Mantova appunto (3.044), e a seguire Lecco (2.636), Cremona (2.593), Lodi (1.686) e Sondrio (1.315). Complessivamente in Lombardia sono partiti ordini di pagamento per oltre 100mila imprese (il 16,4% del totale), per 357 milioni di aiuti.