MANTOVA Fondazioni e sottofondazioni, aiuole e rotatorie, alberature e ciclabili, marciapiedi e aree di sosta regolamentari, nuova illuminazione e fermate bus… Il tutto accompagnato da salatini e annaffiato da immancabili libagioni. Ieri mattina il sindaco Mattia Palazzi e l’assessore alle opere pubbliche Nicola Martinelli hanno così dato il primo taglio del nastro alla riqualificazione del piazzale antistante il vecchio Poma. Un intervento da 900mila euro che andrà a completarsi con le asfaltature – operazione che, per ovvie ragioni climatiche, verrà differita al marzo prossimo.
L’intervento, cofinanziato per metà dalla Regione in base al “decreto del fare” destinato alla mobilità sostenibile, ha effettivamente cambiato in modo radicale l’aspetto dell’area, grazie alla matita del progettista Giuseppe Garbin e alle maestranze della Sig spa e della sua subappaltatrice Ferro srl.
«Non ci sarà più la polvere In estate e in inverno le pozzanghere: è stato così per quarant’anni, ma adesso tutto è stato riqualificato: parcheggi, asfalti, aree verdi, ciclabile e nuova illuminazione pubblica», ha commentato il sindaco al microfono, sotto la pioggia, davanti alla platea dei residenti che ha preso parte al taglio del nastro e al rinfresco di questa che può essere considerata l’ultima inaugurazione dell’anno, e tra le ultime del mandato del primo cittadino. «Anche questa è fatta, e un’altra parte di città è stata rimessa a nuovo – ha proseguito Palazzi –. Appena si asciugherà l’asfalto faremo le strisce, e a marzo, non appena le temperature lo consentiranno, rifaremo tutti gli asfalti».
Strisce blu, naturalmente, e non per tutte le auto che prima potevano essere recepite dal piazzale in terra battuta. Lo rileva il capogruppo di Forza Italia Pier Luigi Baschieri, che rileva: «Non c’è dubbio che il restyling fosse necessario, ma i lavori hanno ridotto di molto la capacità di parcheggio, ben più delle 30 unità lamentata dai residenti, e che comunque andrà a penalizzare soprattutto l’utenza del Poliambulatorio (per lo più anziani), che ha accesso ancora dal vecchio ingresso».