La città ritrova il teatro Bibiena

MANTOVA Domani con il concerto inaugurale di Trame Sonore, riapre il Teatro Bibiena rimesso a nuovo. Ieri, dopo sei mesi di lavori di restauro, si è aperto il sipario su uno dei gioielli della città, un simbolo culturale del vasto patrimonio che possiede Mantova.
A presentare gli interventi che sono stati realizzati sono stati il sindaco Mattia Palazzi, affiancato dalla squadra che ha operato nei mesi scorsi per la riqualificazione dell’edificio storico di via Accademia: Raffaele Zancuoghi di Tea Reteluce, Nicola Baraldi di Sauber, la dirigente Cultura del Comune di Mantova Giulia Pecchini, dalla direttrice dei musei cittadini Veronica Ghizzi, la restauratrice Giovanna Gola della ditta ZòE. Il primo impatto che colpisce il pubblico è nel Foyer completamente rifatto con il nuovo pavimento in cotto, il restyling delle pareti, e soprattutto una migliore illuminazione che valorizza l’ambiente e sembra renderlo più spazioso. Poi, entrando nella sala, il colpo d’occhio arriva alle poltroncine, 144 posti a sedere, che sono state sostituite ed hanno una copertura in velluto, Hanno mantenuto il colore originario rosa, che appare più vivace di prima, visto che il tessuto precedente era datato e con il passare del tempo si era logorato. Quando si entra si sente il profumo di nuovo. Seduti sul palco, i relatori hanno spiegato nel dettaglio gli interventi messi in atto. “L’intervento di riqualificazione – ha esordito Palazzi – rientra nel più ampio progetto di Project Financing promosso dal Comune di Mantova e affidato al raggruppamento temporaneo di di imprese composto da Tea Reteluce e Sauber. L’opera è parte di un piano strategico di efficientamento energetico e messa a norma degli edifici comunali. Questa tranche dei lavori ha comportato un investimento di circa due milioni di euro”.

Cosa è stato eseguito? Intanto, sono stati sostituiti gli impianti tecnici che erano vetusti, al punto che nelle stagioni più fredde si faceva ricorso alle stufette elettriche per il cattivo funzionamento del riscaldamento. Quindi, sono state rimosse le poltroncine, è stato smantellato il vecchio pavimento e le serpentine. Il nuovo riscaldamento corre ancora sotto il pavimento che, come nel Foyer è in cotto artigianale fatto a mano. I laterizi sono stati trattati con oli e cere naturali e sono stati posati seguendo le geometrie coerenti con l’impianto originario, restituendo al teatro un’eleganza sobria e in coerenza dell’identità storica del Palazzo. Rifatta anche la centrale termica e separati i circuiti del teatro con quello dell’Accademia Virgiliana con un notevole miglioramento nel comfort e nel risparmio energetico.
Sistemati anche gli zoccoli sopra il pavimento che erano stati aggrediti dall’umidità. I lavori hanno riguardato anche le superfici pittoriche e gli arredi. Sono stati completamente rinnovati i bagni. Ora ci sono i sanitari moderni e i boiler elettrici che garantiscono l’acqua calda. Un bagno è riservato alle persone con disabilità. Il piano terra è quindi accessibile, avendo tutti i requisiti dell’inclusività e dell’accoglienza.