MANTOVA Visita istituzionale per gli assessori regionali Gianluca Comazzi (Sistemi Verdi e Territorio) e Alessandro Beduschi (Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste). Una visita per ribadire il legame tra Regione e Parco del Mincio, oltre che rilanciare la sinergia istituzionale riguardo temi come la tutela del patrimonio naturalistico, il dissesto idrogeologico, la sostenibilità ambientale legata al mondo economico. La vista è stata l’occasione per ricordare le future celebrazioni dei quarant’anni del Parco (1984-2024), in calendario per il prossimo anno. «Ringrazio i 18 sindaci che fanno parte del Parco del Mincio, uno dei parchi più importanti di Regione Lombardia, di quelli storici, con 16.000 ettari di bellezza – parole di Comazzi – Regione ha come obiettivo primario la valorizzazione di parchi, arrivando al 2030 con il 30% di territorio lombardo di aree protette. Con questo obiettivo Regione ha in animo non solo di garantire ai propri parchi gli stessi contributi, ma di stanziare un aggiunta di 2 milioni di euro per favorire gli stessi nell’acquisizione di nuove aree da sottoporre a tutela ambientale». «Il tema del dissesto idrogeologico è fondamentale – continua Comazzi – dove Regione ha stanziato per fine anno circa 46 milioni di euro per opere idrauliche, di adeguamento di manufatti e messa in sicurezza». E c’è tempo per un accenno senza mezzi termini della situazione Castiglione/ Lonato: «L’insediamento logistico a Lonato è un progetto folle – ha dichiarato Comazzi – sono al fianco del Parco, della Provincia e del Comune di Castiglione delle Stiviere nel contrastare il progetto». L’assessore Beduschi durante il suo intervento ha parlato di PSA: «Siamo davanti al proliferare di una specie (i cinghiali) che non deve essere presente in queste quantità». (Nel 1980 erano 50.000; nel 2010, 900.000; nel 2023 siamo arrivati a oltre 2.500.000. esemplari); oltre che dei naufragati progetti di rinaturazione del Mincio e del fiume Po: «milioni di euro per portare grossi natanti che si sarebbero mal conciliati con il territorio. Insieme, abbiamo ostacolato questa iniziativa e rimesso in discussione anche la rinaturazione del Po, progetto sempre non congruo alla gestione della natura, figlio di una logica ambientalista malata. Dobbiamo cercare di supportare modelli di turismo che valorizzino le nostre tipicità».
Antonia B. Baroni