L’Europa liberi il green dalle ideologie

I problemi rimandati in agosto riappariranno in settembre, al quartultimo mese dell’anno non più rinviabili appropriate soluzioni, sempre se intenzionati a continuare con un buon governo. Nessuno può considerarsi estraneo al tema dello sviluppo sostenibile, sempre più centrale e decisivo a più livelli. Le dimensioni attorno alle quali gravita l’impegno per un futuro più responsabile e green sono infatti ambientali, sociali ed economiche. Quindi il primo passaggio passa dal rapporto che l’Italia deve avere con l’Europa, perché la sostenibilità presuppone di evitare quanto di ideologico è stato approvato dalla precedente Commissione europea. La vera sostenibilità è sinonimo di sviluppo economico e industriale e non può esserlo a dispetto delle teorie ecologiche più intransigenti che al contrario predicano la decrescita e puntano il dito contro le attività antropiche senza distinzioni. Le rinnovabili diventano la fonte di energia elettrica più vantaggiosa per il Pianeta e per lo sviluppo economico. Il sole, l’aria, l’acqua e la terra producono energia pulita, quella che non si esaurisce e che si rigenera nel tempo senza produrre gas dannosi che provocano variazioni climatiche incontrollabili. Il sole: attraverso i pannelli fotovoltaici la radiazione solare viene trasformata in energia elettrica. Secondo i dati riferiti al 2023, l’energia prodotta dai pannelli solari è il 55% al Nord, il 28% al Sud e il 17% al Centro. Attualissimo l’utilizzo del vento: l’energia dal vento è ottenuta dal giro delle pale eoliche che convertono l’energia cinetica in energia meccanica e successivamente in elettrica. Al 31 marzo 2024 la capacità eolica installata ha raggiunto i 12,478 GW. Energia pulita si ricava anche dall’acqua, trasformata in energia elettrica dalle centrali idroelettriche. L’acqua rappresenta la prima fonte di energia rinnovabile in assoluto e in Italia circa il 16% dell’energia è prodotta proprio dall’idroelettrico. Energia dall’acqua si ha su tutto il territorio nazionale. Oggi, le variazioni climatiche in atto stanno generando lunghi periodi di mancata piovosità provocando riduzioni di energia elettrica a causa della riduzione di acqua che arriva negli invasi. Il nostro Paese ha un grande potenziale dell’energia sprigionata dalla Terra sotto forma di calore: l’energia geotermica. Ma l’insieme dei quattro elementi non produce una quantità di energia pulita capace di soddisfare le esigenze civili e industriali del nostro Paese. La totale decarbonizzazione possibile solo con l’energia prodotta dal nucleare. Quindi l’Europa dovrà decidersi per un Si all’atomo senza tentennamenti. E’ ciò che dovrà pretendere il nostro governo.

Solo aggiungendo l’energia prodotta dal nucleare sicuro di quarta generazione si arriverà a soddisfare il fabbisogno energetico nazionale garantendo, anche, per il Paese una prospettiva strategica di sovranità energetica. Un’altra ideologia da scongiurare è quella delle auto elettriche, prodotto utopistico e punitivo sia per l’industria che per i cittadini. Un pensiero che il nostro governo ha già, che rispecchia non solo l’idea della maggioranza dei cittadini occidentali, ma pure quella della quasi unanimità degli addetti ai lavori. Fra l’altro, l’auto elettrica si sta rivelando un flop, sia per chi la produce sia per gli automobilisti: tanti e tali i problemi fin qui emersi. Da questa virata dipende il nostro futuro. Allo stato delle cose qualcuno potrebbe metterci la faccia per dimostrarci cosa accadrebbe, fra meno di sei anni, quando l’intera mobilità dovesse dipendere esclusivamente dall’auto elettrica?