Lo stalker si giustifica: lei mi chiamava zingaro

MANTOVA È proseguito ieri il processo a carico di Valentin Tachi, rumeno di Mantova, che risponde del reato di stalking. Secondo l’accusa l’uomo non si era rassegnato alla fine della relazione con una donna di Mantova e l’aveva tempestata di telefonate cariche di insulti e minacce a tutte le ore del giorno e della notte. Accuse che erano state confermate durante l’udienza dello scorso 7 marzo, dal figlio della donna, sentito testimone, quando aveva raccontato anche di episodi di percosse subite dalla madre. Su questi fatti, avvenuti a Lunetta tra il 2021 e il 2022, ieri sono tornati lo stesso imputato e un suo amico sentito come testimone della difesa. Tachi, che per questa vicenda aveva prima ricevuto un ammonimento dal questore e poi era stato sottoposto a una misura di custodia cautelare, l’obbligo di firma dalla Pg, ieri ha spiegato che in realtà era la sua ex quella che addirittura lo menava e che lo ricopriva di insulti (zingaro, etc). Insulti confermati dall’amico testimone. Di fatto comunque, a riportare varie lesioni, compresa la frattura di un dito di una mano, era stata la ex dell’imputato, che si è costituita parte civile al processo. A supporto di questi episodi di percosse ci sarebbe anche un video delle telecamere di sorveglianza del condominio di Lunetta in cui i due abitavano, nel quale si vedeva il rumeno prendere a schiaffi la ex. Il processo prosegue il prossimo 26 novembre.