MANTOVA – Stando a quanto loro contestato, si sarebbero resi responsabili in solido di reiterati episodi vessatori nonché violenti perpetrati ai danni di due ragazzine, una delle quali 12enne. Sotto la lente degli inquirenti, stante l’attivazione della procedura del cosiddetto “codice rosso”, è così finita una coppia di coniugi residente nel capoluogo virgiliano, rispettivamente padre e matrigna delle persone offese, accusata in via principale di maltrattamenti in famiglia. Una vicenda al momento ancora in fase di indagini preliminari e per questo, come da consolidata prassi, protetta dal riserbo degli investigatori.
A fronte però di quanto sommariamente trapelato gli indagati, sposatisi in seconde nozze dopo il divorzio dell’uomo dalla prima moglie, quest’ultima madre delle presunte vittime, avrebbero nel tempo messo in atto diverse condotte maltrattanti e sottomissive all’indirizzo delle giovani, entrambe infra 18enni, affidate al padre dopo la separazione dei genitori e con cui erano rimaste a vivere anche dopo il matrimonio con la nuova compagna.
In particolare i fatti a loro ascritti risalirebbero a un periodo compreso tra il 2022 e il 2023 quando infine, a seguito del racconto, circa sottomissioni e violenze in serie, reso dalle parti lese alla madre naturale, era scattata la denuncia-querela alle forze dell’ordine a carico dell’ex marito e della sua nuova coniuge. Tra i vari diversi ipotetici addebiti inoltre, oltre a soggiogazioni varie, sia verbali che fisiche, ve ne sarebbe un’ulteriore afferente l’ipotesi di sottrazione di minori. Un ventaglio di accuse su cui è stata quindi chiamata a riferire prima di Natale, in sede di incidente probatorio innanzi al giudice per le indagini preliminari Chiara Comunale, una delle due minori la quale avrebbe confermato dette circostanze accusatorie. Per quanto concerne invece la sorella questa verrà sentita sempre dal gip in modalità protetta nelle prossime settimane.