MANTOVA Siamo in dirittura d’arrivo per capire quale sarà la sorte della Mantua Surgelati, il colosso delle pizze surgelate affidate alla grande distribuzione, che rappresenta il cuore del gruppo Freddi. Sul tavolo, secondo fonti interne, parrebbero esserci quattro offerte corrispondenti ad altrettanti piani industriali. Addirittura c’è chi avanza un quinto potenziale compratore.
Di questi, due sono certi: la modenese Italpizza, e Federica Freddi, figlia del fondatore Romano Freddi, intenzionata a rilevare le quote degli altri componenti della famiglia. Ma almeno altri due nomi circolano negli ambienti sindacali: la vicentina Morato, specializzata nella produzione di grissini, ma con propositi industriali espansivi, e una non meglio precisata multinazionale, italiana al 50%, che i più identificano – ma senza riscontri oggettivi – con la Cameo. Ultima, ma non nella lista dei nomi noti ai sindacati, la Forno Manini di Castelverde (Cremona).
La data fissata come termine ultimo per prendere una decisione è quella del 31 marzo, quando i vari piani industriali e finanziari verranno confrontati negli uffici di Castelbelforte.
All’interno dello stabilimento c’è innegabile agitazione. In molti temono che, a prescindere dal concorrente vincitore, potrebbero profilarsi tagli occupazionali. Ma a tranquillizzare gli animi contribuisce la testimonianza diretta di Ciro Di Lena della Cisl, che ha seguito la partita: «L’ultimo incontro lo abbiamo avuto mercoledì, e sembrava che in le varie proposte fossero ancora tutte valide. Nessuno però ha parlato di razionalizzazioni o tagli: sarebbe strano, del resto, visto che ancora di recente l’azienda ha assunto tramite agenzia. E parliamo di un’azienda sana, che ancora nel 2020 ha fatto registrare i migliori utili di sempre. E non solo da lì, visto che sin dal 2017 la Mantua Surgelati ha presentato fatturati in crescita».
Nessun azzardo invece sul nome del vincitore della corsa a quattro (forse cinque).
