MANTOVA – Un cliente gli aveva commissionato la realizzazione di un anello in oro; e per agevolare il professionista nel proprio lavoro gli aveva consegnato l’esatto quantitativo di oro necessario per forgiare il gioiello, 200 euro a titolo di anticipo oltre ad un altro anello, ma stavolta in argento, da utilizzare come modello per riprodurne una copia identica ma però utilizzando un metallo più prezioso. Ma oltre a non eseguire quanto richiesto il gioielliere non aveva nemmeno mai provveduto a restituire quanto consegnatogli preventivamente. A giudizio per appropriazione indebita era così finito a seguito di denuncia un orefice di Borgo Virgilio. I fatti a lui ascritti risalivano al settembre 2019. Ieri l’imputato, comparso davanti al giudice per l’udienza preliminare Beatrice Bergamasco, è stato quindi condannato con rito abbreviato ad un anno di reclusione senza sospensione condizionale della pena a fronte di altri precedenti specifici. Due anni di carcere, invece, la richiesta detentiva avanzata in requisitoria dal pubblico ministero Lucia Lombardo.