MANTOVA Mantova Una pressoché perdita di tempo più che un effettivo servizio sostitutivo. O più semplicemente e semplicisticamente, una pezza peggiore del buco. Se qualcuno voleva mettere ancora di più i bastoni tra le ruote alla già bistrattata professione giornalistica, diciamo che ci sta riuscendo. Dopo l’oscuramento senza preavviso del servizio “real time” di Areu, Regione Lombardia ha infatti deciso di “rimediare” con un ritorno al passato dedicando alle richieste d’informazione dei mass media quattro linee telefoniche attive però solo in tre fasce orarie giornaliere. Un servizio, non più proprio in tempo reale quindi e a conti fatti nemmeno tanto efficiente ed esaustivo vista, a cinque giorni dalla sua attivazione, la frequente mancanza di risposta da parte degli operatori incaricati. Linee che squillano spesso a vuoto e addirittura, in caso di chiamata sul “gong” della fascia oraria ci si è pure sentiti rispondere che il tempo a nostra disposizione è terminato. Una soluzione precaria, sterile, improvvisata e del tutto inefficace contro cui gli organi di stampa lombardi si stanno battendo con forza. Proprio a tal fine, nei giorni scorsi, numerosi giornalisti si sono ritrovati sotto la sede di Regione Lombardia per chiedere la riattivazione immediata del servizio “real time” ripristinando così la copertura degli interventi di pronto soccorso gestiti dal 118 nelle 12 province lombarde. Al termine del presidio una delegazione è stata ricevuta dall’assessore al Welfare, Guido Bertolaso e dal suo staff, non accogliendo però tale richiesta. In compenso ha chiesto due settimane di tempo per definire tecnicamente il nuovo sito Areu e garantendo che a livello informativo la piattaforma non sarà peggiorata: anzi, ha garantito che sarà migliorata offrendo servizi di comunicazione diretta da parte delle strutture sanitarie interessate agli interventi. Staremo a vedere.