Oltre cento firme contro le strisce blu sull’Anconetta

MANTOVA Già penalizzati dal lockdown, dalle tasse che non si sono fermate, dagli scarsissimi ristori ricevuti, e ora dalle difficoltà oggettive di rincari un po’ a tutto, i commercianti e utenti dei negozi dell’Anconetta e dintorni vedono nel provvedimento del Comune l’ennesima batosta: mettere a pagamento l’ultima area di sosta gratuita rimasta in città diventa il colpo di grazia, e già qualcuno annuncia anche di chiudere e trasferirsi.
L’appello, sotto forma di petizione, è arrivato ieri in via Roma, sottoscritto da 115 fra esercenti dell’area Anconetta-Gradaro. E sono commercianti e titolari (ma anche utenti) di attività che denunciano perdite fra il 40 e il 50% sia nel 2020 che nell’anno che si va a chiudere. «La ripresa che tanti politici nazionali e locali annunciano quotidianamente – si legge nella petizione –, tarda ad arrivare, e noi imprenditori del commercio assistiamo a un timido ritorno dei consumi. Stiamo lottando per non aumentare i prezzi». Ma proprio per queste ragioni i firmatari chiedono all’amministrazione di fare un passo indietro, ben comprendendo che il provvedimento corrisponde a una necessità di bilancio.
La proposta? Invitare gli amministratori «ad attivarsi per iniziative espansive, non restrittive a favore del commercio». Che tradotte consisterebbero nel «differire questa misura politica della mobilità urbana ai prossimi anni», quando cioè il commercio sia rientrato a regime, oppure «riservare una quota dei 627 parcheggi ai residenti, asciando parte degli altri stalli alla sosta libera».