Omaggio a Clinio Cottafavi: recuperata la tomba del “salvatore” di Palazzo Ducale

MANTOVA  stata restituita al decoro che merita la tomba di Clinio Cottafavi, già direttore onorario del Palazzo Ducale, presidente della Società per il Palazzo Ducale dal 1920 al 1924 e promotore instancabile del recupero monumentale della città. A lui si deve la apertura al pubblico di Palazzo Ducale, (nel 1927), la riapertura al pubblico della Rotonda di San Lorenzo e come presidente della Società Dante Alighieri la pubblicazione del “Vademecum dell’emigrante”, destinato agli italiani in partenza per l’estero. L’intervento di riqualificazione è stato presentato ieri mattina al Cimitero Monumentale di Borgo Angeli. Un’azione condivisa tra Comune di Mantova, Società per il Palazzo Ducale e Tea, gestore dei servizi cimiteriali. «Questo rientra tra gli interventi doverosi per un cimitero che custodisce personaggi illustri come Cottafavi – ha esordito l’assessore al Welfare Andrea Caprini –. La sua figura merita visibilità, soprattutto per il legame con il Palazzo Ducale e per ciò che ha fatto per la città». Andrea Bassoli, direttore dei servizi cimiteriali di Tea, ha spiegato l’intervento: «La riqualificazione della sepoltura si inserisce in un programma più ampio di tutela e valorizzazione dei plessi cimiteriali. È un gesto di restituzione identitaria verso chi ha contribuito allo sviluppo culturale e civile della nostra città». «La tomba era in stato di degrado – ha ricordato Sandro Sarzi Amadè, presidente della Società per il Palazzo Ducale –. Cottafavi fu tra i primi a impegnarsi per restaurare il complesso museale e a garantirne l’apertura al pubblico. Non avendo più familiari in città, ci siamo sentiti responsabili di segnalarne il recupero. Ringraziamo il Comune per aver realizzato l’opera». In rappresentanza di Palazzo Ducale è intervenuta la dott.ssa Silvia Merigo, funzionario storico dell’arte di Palazzo Ducale, portando i saluti del direttore Stefano L’Occaso: «Cottafavi fu un importante predecessore. Il coraggio con cui intraprese i primi restauri ha contribuito a salvaguardare non solo la materia, ma anche la memoria storica del Palazzo».