MANTOVA Dopo tre anni e tre mesi l’Oms ha dichiarato venerdì scorso la fine dell’emergenza sanitaria per il Covid. Più di due milioni di morti nel mondo, e anche Mantova nel suo piccolo purtroppo ha dato il suo contributo. Sono infatti 2080 le vittime del Covid contate nella nostra provincia nei tre anni di pandemia. Ultimo decesso registrato lo scorso primo maggio. Complessivamente tra il 28 febbraio 2020, data in cui venne accertato il primo caso mantovano di Covid, allo scorso 30 aprile, sono stati accertati 182.775 casi di postività al virus, che hanno portato a 180.156 guarigioni. Tutto finito? Non proprio. Basta guardare alcune cifre: se dal numero dei contagiati si toglie quello dei deceduti si ottiene comunque un numero maggiore di quello delle guarigioni. La differenza è quella dei casi attualmente positivi: 540 nel Mantovano alla data dello scorso 30 aprile, quella cui sono aggiornati i dati dell’ultimo report mensile dell’Osservatorio Epidemiologico di Ats Vsl Padana. Un numero relativamente basso, ma che segna comunque un aumento di 101 persone positive rispetto a 30 giorni prima. Meno marcato invece l’aumento di casi di Covid nel mese di aprile (696) rispetto a marzo, quando i nuovi contagi erano stati 670. “Dall’inizio della pandemia ad oggi oltre il 42% dei residenti nel territorio di Ats Val Padana ha avuto l’infezione da Covid-19 – si legge nel report -. L’ambito mantovano è quello che ha avuto il maggior numero di contagi in rapporto al numero di abitanti. Negli ultimi mesi la situazione è stata caratterizzata da valori di incidenza molto bassi. Lo stesso comportamento si osserva in tutti i distretti di Ats e tra gli operatori sanitari. Il numero dei decessi rimane esiguo ma ancora non nullo. Lo 0.17% dell’intera popolazione di Ats Val Padana si è positivizzata al Covid-19 nel corso del mese di aprile 2023. I ripositivizzati costituiscono il 34% del totale dei positivi. I decessi avvengono prevalentemente nella popolazione oltre i 70 anni di età”. Nel particolare nel Mantovano nel mese di aprile sono stati 253 su 696, mentre per quel che riguarda i decessi il 90% appartiene alla fascia d’età degli ultra 70enni, con un tasso di letalità del 7%.