MANTOVA Un ulteriore importante passo nel consolidamento del corpo di Polizia Provinciale. Istituito nel marzo di due anni fa, con deliberazione del consiglio provinciale che ne aveva contestualmente approvato il relativo regolamento di organizzazione, al servizio sono affidate funzioni di polizia amministrativa locale, di polizia ambientale e ittico venatoria, di polizia stradale e lacuale, demaniale e della navigazione fluviale, funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria nonché funzioni di vigilanza connesse alle materie di competenza dell’ente e a quelle conferite o delegate dallo Stato e da Regione Lombardia.
Ad agosto 2023 era poi stato approvato il regolamento istitutivo e di organizzazione generale del Corpo di Polizia Provinciale. L’articolo 30 del Ccnl (contratto collettivo nazionale di lavoro) contiene la disciplina dell’istituto delle turnazioni, con il quale gli enti, in relazione alle proprie esigenze organizzative e funzionali, possono istituire turni giornalieri di lavoro. Il turno consiste in un’effettiva rotazione del personale in prestabilite articolazioni orarie giornaliere.
Attualmente il personale della Polizia Provinciale rende la propria prestazione lavorativa con un orario di servizio che si articola esclusivamente in orario antimeridiano su sei giorni nell’arco della settimana con servizi durante le giornate festive e festive infrasettimanali. «È volontà dell’amministrazione potenziare la presenza della Polizia Provinciale sul territorio così come annunciato in occasione della sua istituzione – spiega il vicepresidente della Provincia, Massimiliano Gazzani -. Riteniamo che l’organizzazione del lavoro per turni garantisca una maggiore efficacia del servizio di polizia assicurando una più ampia presenza del personale e, quindi, una migliore dislocazione sul territorio, contribuendo a garantire una maggiore percezione di sicurezza nella popolazione. Stiamo quindi valutando con il comandante Cristiano Colli e in accordo con il presidente della Provincia Carlo Bottani di organizzare il lavoro su turni prevedendo la presenza del personale di Polizia Provinciale per almeno dieci ore giornaliere continuative su sette giorni lavorativi, dal lunedì alla domenica, e con una distribuzione equilibrata e avvicendata, nell’arco del mese, di due turni di servizio giornaliero, così da assicurare una presenza temporale funzionale all’esigenza del servizio reso, che garantirà una maggiore e più puntuale capacità d’intervento, fermo restando la fruizione del riposo settimanale previsto dalla normativa vigente». La necessità di assicurare il servizio anche la domenica è connessa sia al bisogno di garantire la presenza del personale di vigilanza in occasione di iniziative-manifestazioni che per assicurare lo svolgimento della funzione di vigilanza ittico-venatorio, secondo i turni o orari ritenuti di volta in volta necessari.
Il turno ordinario sarà quindi così organizzato: un primo servizio dalle 7 alle 13 e secondo dalle 13 alle 19. Nel periodo venatorio (o per particolari esigenze di servizio) i turni potrebbero subire le seguenti variazioni: dalle 5 alle 11 e dalle 11 alle 17, oppure dalle 6 alle 12 e dalle 12 alle 18, con eventuali servizi serali-notturni negli orari 18-24 o 22-4. Sarà prevista una distribuzione equilibrata e avvicendata dei turni nell’arco del mese tra il personale del Corpo di polizia.
«Il nostro obiettivo è ora quello di passare dai 12 agenti attualmente in servizio a 18, per dare una completa strutturazione al Corpo di Polizia Provinciale – aggiunge il vicepresidente Gazzani -. L’auspicio è che riprenda corso la riforma delle Province che consentirebbe una maggiore autonomia e più risorse all’ente per una più ampia riorganizzazione degli uffici provinciali».