Presa a botte durante e dopo la convivenza. Condannato l’ex compagno violento

MANTOVA  La pubblica accusa aveva chiesto una condanna a 3 anni e otto mesi di reclusione: il gup ha fatto uno “sconto” di 4 mesi ma l’imputato li farà comunque in carcere. Questo l’esito di un processo con rito abbreviato per maltrattamenti che si è concluso ieri davanti al giudice per le udienze preliminari Arianna Busato, e che vedeva come imputato un 42enne tunisino. La vicenda era relativa a sei mesi di convivenza a dir poco tormentati tra il tunisino e una 37enne italiana, conclusi con un maldestro tentativo di sequestro della ormai ex convivente. I fatti materia del procedimento sono avvenuti tra il gennaio e il giugno dello scorso anno in un comune dell’hinterland dove la coppia, era andati a convivere. Convivenza burrascosa anche per l’uso di cocaina da parte del 42enne, alla quale la donna poneva fine tornando a stare con la madre. Come spesso capita in questi casi, l’uomo non si è rassegnato all’idea di essere piantato dalla moglie, convivente o compagna che sia, ed è quindi tornato all’attacco chiedendo un incontro chiarificatore che però era terminato con un maldestro sequestro della donna, che in quella circostanza veniva pestata a sangue dal 42enne solo perché aveva cercato di liberarsi. Fortunatamente le sue grida venivano sentite da una donna che abitava in zona, la quale chiamava la Polizia. Gli agenti che intervenivano bloccavano il tunisino che veniva tratto in arresto per quello che viene definito un caso di “codice rosso”, ovvero violenza di genere. Nei mesi a seguire il tunisino veniva poi trasferito in una comunità, ma dopo avervi trascorso un breve periodo tornava in carcere, dove si trova tutt’ora. Lo scorso dicembre si era tenuta la discussione del processo con rito abbreviato,l e ieri in assenza di repliche, il giudice ha emesso la sentenza dio condanna a tre anni e quattro mesi di reclusione per il 42enne, più al pagamento di una provvisionale immediata di 10mila euro alla ex convivente, costituitasi parte civile con l’avvocato Roberta Ramelli.