MANTOVA Si sarebbero dapprima affrontati verbalmente, trascinando la diatriba tra via Cairoli e vicolo Sant’Agnese, per poi passare direttamente alle vie di fatto una volta sbucati in via Cavour. Ennesima rissa in centro storico quella occorsa l’altra notte e che, stando a un primo bilancio, vedrebbe un giovane rimasto ferito nella colluttazione e un altro arrestato dalla Polizia.
Segnatamente era da poco passata l’una di ieri quando, secondo quanto sommariamente ricostruito nonché da diverse segnalazioni di cittadini, un gruppetto di ragazzi avrebbe preso a discutere animatamente fra loro, tra urla e grida che non hanno mancato altresì di allarmare i residenti, con qualcuno richiamato alla finestra dagli strepiti e qualcun altro sorpreso dall’alterco al momento di rincasare. Uno scenario di violenza urbana che, nello specifico, avrebbe visto coinvolte almeno sei-sette persone – non si sa ancora al momento se tutti appartenenti alla medesima compagnia o componenti di opposte fazioni – presesi inizialmente a male parole per poi darsi a un inseguimento prima dello scontro fisico a suon di pugni e calci. Ad avere la peggio nella circostanza un ventenne, rimasto a terra contuso e trasportato dai soccorsi sanitari al Carlo Poma in codice giallo. Scattato l’allarme sul posto, oltre all’ambulanza del 118, anche una volante della questura con gli agenti riusciti, nel fuggi fuggi generale, a bloccare uno dei contendenti, un italiano di 26 anni residente in città che alla vista delle divise ha dato in escandescenza, rifiutandosi di fornire le proprie generalità, minacciando e opponendo resistenza nonché aizzandogli contro il cane di grossa taglia che aveva al guinzaglio. Immobilizzato e fatto salire sull’auto di servizio però non accenna a placarsi anzi, preso a gomitate al volto un poliziotto spacca con un pugno uno dei finestrini posteriori. Per questo nei suoi confronti sono scattate all’istante le manette ai polsi con la relativa convalida dell’arresto – per la sola ipotesi di resistenza a pubblico ufficiale – disposta ieri mattina dal giudice Stefano Ponti in sede processo per direttissima e conclusasi con il patteggiamento a sei mesi di reclusione con pena sospesa, stante il suo status di incensurato. Per quanto concerne invece le altre contestazioni a lui addebitate, compresa quella di lesioni, queste saranno oggetto di un ulteriore, distinto, procedimento penale.