Pochi utenti: la Rsa si svuota e diventa un presidio Covid

SAN GIORGIO – La casa di riposo privata I Melograni si svuota e diventa un presidio Covid. Per lo meno questo è l’intento della cooperativa che gestisce il servizio, a fronte del numero esiguo di utenti del servizio. Da parte sua il Comune non esita a rimarcare le proprie preoccupazioni, parlando di un servizio importante che, senza un aiuto regionale, rischia di sparire.
La decisione è stata presa nel corso delle ultime settimane ed è già stata comunicata alle famiglie, al Comune di San Giorgio Bigarello e al personale. Proprio con le famiglie, la cooperativa che gestisce la Rsa ha già iniziato una serie di incontri volti a trovare una soluzione adatta agli utenti.
Al momento infatti all’interno della casa di riposo si trovano una trentina di anziani che, nelle intenzioni della Rsa, verranno ricollocati in altre strutture gestite sempre dalla cooperativa reggiana La Pineta, che nel Mantovano gestisce anche le case di riposo di Borgo Virgilio, Gonzaga e Quistello. Naturalmente, se non trovassero alcuna soluzione proposta di proprio gradimento, le famiglie potrebbero indirizzare i propri anziani verso altre strutture.
Anche il personale della Rsa, moderna e inaugurata nel 2015, verrà ricollocato: al momento infatti vi lavorano tra i 30 e i 40 dipendenti destinati ad altre case di riposo del gruppo di Reggio Emilia.
«Purtroppo l’emergenza sanitaria ha creato non pochi problemi – spiega la presidente de I Girasoli  Antonella Spaggiari -. La casa di riposo di San Giorgio, non avendo accreditamenti regionali, funziona a retta piena a carico dell’utenza. Solitamente la nostra Rsa è un punto di riferimento per ospiti che si fermano solo temporaneamente, ma il Covid ha bloccato tutto da marzo fino a poche settimane fa. L’utenza è quindi ridotta al lumicino e dobbiamo cambiare strategia. La dirigenza si sta occupando comunque di seguire passo passo le famiglie in questa fase delicata. L’intento è quello di candidare la residenza a presidio Covid per coloro che, eventualmente, non potessero seguire la quarantena nella propria abitazione. Ma l’augurio è che non ve ne sia bisogno. Si tratta in ogni caso – conclude Spaggiari – di una situazione transitoria».
Dal canto suo il Comune non nasconde i propri timori. «Purtroppo – afferma l’assessore ai servizi sociali  Alberto Germiniasi – alla Regione è stato chiesto più volte di accreditare la struttura, in modo che possano arrivare aiuti e contributi che riducano le rette a carico delle famiglie. Per ora però tale processo non è andato a buon fine. Però è certo che così si rischia di perdere un servizio importante per San Giorgio Bigarello e per i Comuni limitrofi».