MANTOVA Un comunicato unitario di poche righe dai sindacati per sintetizzare l’esito di un muro-contro-muro tra parti sociali e Cartiere Villa Lagarina sulla sorte della Pro-Gest: «In data odierna Pro-Gest ha comunicato a Cgil, Cisl e Uil di Mantova che avvierà la procedura di licenziamento collettivo per i lavoratori a tempo indeterminato, e procederà alla cessazione dei contratti a tempo determinato alla loro scadenza. Alla luce di tale comunicazione, Cgil, Cisl e Uil attiveranno coi lavoratori tutte le iniziative che riterranno di mettere in campo, a partire dalla richiesta di apertura di un Tavolo di crisi presso la Prefettura. Per il 24 gennaio è previsto un nuovo incontro tra le parti». Dalla Pro-Gest invece nessun comunicato.
Il braccio di ferro si dà come il segnale peggiore che ci si potesse aspettare nella imminenza della conferenza di servizi di domani in Provincia dove verrà presa in esame la richiesta produttiva dell’azienda, che peraltro ha rinunciato all’inceneritore in cambio del raddoppio produttivo. È il segnale di stanchezza da parte della proprietà, che almeno temporaneamente alza bandiera bianca nel confronto istituzionale sul percorso autorizzativo. Il colosso veneto ha preventivato un investimento su Mantova di circa 250 milioni, con un impiego di 80 lavoratori (oggi circa la metà, fra assunti a tempo indeterminato e determinato).
Dal canto loro gli enti locali hanno rilevato ripetute violazioni non sanate e non accordate, portando spesso il confronto ai livelli di scontro senza sconti.
L’ipotesi che la famiglia Zago possa chiudere i conti con Mantova circola da tempo, ma – ufficiosamente – i sindacati lasciano ancora aperte alcune finestre per farvi rientrare ciò che sembrerebbe uscito dalle porte. A partire dal tavolo di crisi in Prefettura la prossima settimana, mentre nel contempo si avvia lo studio per attivare gli ammortizzatori sociali per i dipendenti a tempo indeterminato che ieri hanno appreso delle decisioni aziendali. Dal canto suo il sindaco Mattia Palazzi, avvisato subito dell’esito del confronto, si è riservato di raccogliere informazioni prima di rilasciare un commento. Nell’immediato resta la perdita di speranza per i dipendenti assunti a tempo determinato, per i quali non ci sarà nemmeno la cassa integrazione.