MANTOVA – Travisato con una parrucca rossa in testa, come da consolidato suo modus operandi, avrebbe perseverato nel proprio intento predatorio, prendendo di mira per ben tre volte sempre lo stesso istituto di credito. Ad approdare anche in via Poma sul banco degli imputati, dopo aver bazzicato un po’ tutti i palazzi di giustizia del nord Italia, è stato ieri Pietro Noci, 67enne milanese dallo sterminato curriculum criminale in materia di rapine e per questo attualmente detenuto nel carcere di Genova.
Segnatamente i fatti a lui addebitati, decisamente risalenti nel tempo, afferirebbero al periodo compreso tra il 5 maggio 2008 e il 26 marzo 2009 quando, travestito da donna con tanto di scarpe col tacco ai piedi oltre all’immancabile parrucca rossa, si sarebbe reso responsabile di tre raid, tra tentati e consumati, tutti perpetrati ai danni della filiale della Banca Carige a Castiglione delle Stiviere. A rievocare in aula la vicenda, innanzi al collegio dei giudici, sono stati quindi chiamati proprio i carabinieri del capoluogo ligure, impegnati all’epoca nel ricostruire la lunga scia di colpi messi a segno dal rapinatore seriale prima del suo secondo arresto nel 2009 a Moneglia e costatogli, per somma di pene, una condanna definitiva a 15 anni di reclusione.
In particolare, stando agli investigatori dell’Arma, determinati passaggi di quanto contestato in territorio virgiliano sarebbero stati del tutto identici a quelli delle precedenti rapine a partire, oltre al camuffamento, anche dall’obiettivo scelto, vale a dire la Cassa di Risparmio di Genova e Imperia.
In particolare, per quanto concerne l’ultimo colpo mantovano, questo sarebbe andato a vuoto per mano di una dipendente della filiale aloisiana la quale, riconoscendo il malvivente non appena sceso dall’auto, aveva fatto scattare l’allarme. Nell’aprile 2011 invece, il bandito aveva pure tentato di fuggire durante una sosta del cellulare della polizia penitenziaria che lo stata trasportando in cella dopo un processo a Massa Carrara, con gli agenti che nella circostanza si erano visti costretti a sparare per bloccarlo. Prossima udienza il 29 settembre.