Ridussero in fin di vita un connazionale, in due sotto accusa per tentato omicidio

PORTO MANTOVANO  Per contendersi un giaciglio di fortuna, nei bagni pubblici all’ingresso del cimitero di Soave, non avevano esitato ad aggredire selvaggiamente a colpi di bastone un loro connazionale, fino a ridurlo in fin di vita. In carcere, con l’accusa di tentato omicidio in concorso, erano così finiti nell’estate del 2022 due cittadini marocchini senza fissa dimora, di 35 e 40 anni. Vittima del brutale pestaggio un 28enne, trasportato in elicottero all’ospedale di Cremona dov’era stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico a fronte di un’emorragia cerebrale constatatagli dai sanitari del 118 una volta soccorso. Nello specifico tra i tre senza tetto, nella notte tra il 10 e l’11 agosto di due anni fa, era scoppiata una violenta lite per il posto letto. Ad avere la peggio nella circostanza era stato il più giovane del gruppetto, ritrovato dagli stessi compari il giorno dopo in stato di incoscienza e con ferite e traumi gravi a tal punto da rimanere inerme nel proprio giaciglio. Dopo aver dato l’allarme e negato in un primo momento di conoscerlo i due avevano quindi ammesso, seppur parzialmente, le proprie responsabilità. Una volta fermati da polizia e carabinieri quali indiziati di delitto erano stati tradotti in custodia nella casa circondariale di via Poma. Per tale vicenda entrambi sono comparsi l’altro ieri in udienza preliminare innanzi al gup Chiara Comunale.