MANTOVA Domenica finalmente la Lombardia passa da zona arancione a zona gialla e questo consente tra le varie disposizioni anche la riapertura di locali, bar e ristoranti, sia pure nei limiti di legge.
Le reazioni dei ristoratori mantovani è divisa tra quelli che manifestano un seppur cauto ottimismo e chi invece non si spinge oltre ad una dimostrazione di mal celata rassegnazione.
«Abbiamo già tutto prenotato per domenica e moltissime prenotazioni per Natale e la Vigilia» esordisce Vanni Righi, titolare dello Scalcogrosso, via Trieste 55.
La gente ha voglia di ritornare alla normalità, soprattutto ora che le festività natalizie sono alle porte. La convivialità vissuta al di fuori delle mura domestiche aiuta, se non proprio a far dimenticare completamente pandemia e crisi economica, perlomeno a rasserenare gli animi e a prendere un po’ di coraggio per immaginare una ripartenza reale e non più solo immaginata.
Di questo parere è Giannino Formicola dell’omonima Osteria Da Giannino, via Leon d’oro 6. «Grazie a Dio qualcosa si sta finalmente muovendo; noi stiamo prendendo già prenotazioni per le festività imminenti e domenica prossima siamo al completo. Speriamo solo che tutta questa pandemia finisca al più presto e non se ne parli piú». LaCucina di via Oberdan invece, nella persona del suo proprietario Luca Zamboni, assume una posizione equidistante tra un entusiasmo smaccato e un’opinione fin troppo razionale. «Abbiamo dato ufficialità all’apertura del nostro locale solamente ora, attraverso i canali social» dichiara Zamboni. «Sicuramente abbiamo ricevuto un responso positivo quando si è saputo del passaggio a zona gialla. Domenica prossima, per esempio, abbiamo già quasi tutto prenotato ed una trentina di coperti già fissati per Natale. Non si può parlare di pienone, ma cerchiamo comunque di camminare. Anche la soluzione dell’asporto in questo periodo è stata molto più tiepida nell’accoglienza rispetto a marzo e ad aprile. Probabilmente anche per mancanza di soldi, la gente ha optato per la spesa al supermercato e il cibo fatto da sè, in casa». Dello stesso avviso si dimostra il titolare del Tiratappi (p.zza Leon Battista Alberti), Scicolone, che non vuole assolutamente parlare di «un boom di coperti, né tantomeno di un pieno di prenotazioni» in quanto il periodo appena passato sarà difficilmente recuperabile nonostante questo passaggio a zona gialla.
Una voce ancora piú estrema è rappresentata dal proprietario de L’Ochina Bianca, Roberto Tonelli. «É inutile che si voglia fare tutta questa poesia ora che finalmente possiamo ritornare al ristorante. E’ alla sera che si esce per cenare fuori, non a mezzogiorno» chiosa Tonelli. «Questa ulteriore modifica potrebbe significare per molti una perdita, in quanto non si potrà più beneficiare né della cig né dei ristori. I ristoranti e tutti i negozi sono diventati ormai servizi voluttuari e in una situazione di pandemia e crisi economica ormai tangibilissima anche queste parvenze di ripresa non possono riportare nelle tasche dei cittadini i soldi che orami non ci sono più».