MANTOVA – Che il cimitero monumentale di Borgo Angeli sia un museo a cielo aperto, lo si sapeva. Che però anch’esso necessiti di manutenzioni, questo appare meno scontato e risaputo. Soprattutto in ragione del fatto che in esso riposano personalità eccellenti del mondo delle arti e delle scienze, ma anche della politica e dello sport, e che spesso non fruiscono di discendenti diretti. Da qui lo stato di incuria nel quale versano parecchie sepolture illustri, o comunque tombe realizzate da valenti scultori, ormai bisognose di restauri.
Per fare fronte a questo stato di necessità il Comune ha dato mandato alla Tea di censire le tombe che richiedono gli interventi più urgenti, e di apportare i primi interventi manutentivi. Per adesso si tratta di una piccola cifra oscillante fra i 3mila e i 5mila euro. Non si esclude tuttavia che il budget possa rimpinguarsi per dare corso a una serie di operazioni più sistematica e approfondita volta a valorizzare quell’arte cimiteriale che non solo a Mantova, ma in ogni parte del paese sta diventando sempre più oggetto di attenzioni da parte degli enti locali e di tutela.
Nel caso, il cimitero monumentale di Borgo Angeli offre un’offerta davvero straordinaria di produzioni artistiche di rilievo che vanno dal 19° alla prima metà del 20° secolo. Tombe che spesso portano la firma di scultori di riconosciuta validità artistica, come Carlo Cerati, per dirne uno. Oppure realizzazioni funerarie di alto valore architettonico, come alcune tombe a tholos di impianto etrusco realizzate da architetti di chiara fama, come Aldo Andreani.
Già una ventina d’anni fa la Tea, nel ramo dei servizi funerari, aveva realizzato una mappatura delle eccellenze, e aveva arricchito alcune sepolture di indicazioni didascaliche utili a conoscere le personalità sepolte e gli autori delle più pregiate realizzazioni tombali. Spesso però, dicono nella multiutility, queste tombe non hanno eredi diretti delle personalità lì sepolte (si pensi, a titolo d’esempio, a quella del più celebre poeta dialettale a scavalco fra ’800 e ’900, Ferruccio Ferretti, o a quella del pittore Giordano Di Capi). In questi e altri numerosi casi solo la pietà delle scolaresche coinvolte ogni 2 novembre porta qualche fiore per onorare sepolture in via di disfacimento. In altri casi, in presenza di opere d’arte, ora il Comune vuole porre rimedio.