Solo bancomat al Poma, sale la protesta

L'ospedale Carlo Poma di Mantova

MANTOVA Partiamo da un dato: il 25% della popolazione mantovana ha più di 65 anni (perfettamente in linea con la media nazionale). Vista la situazione, le istituzioni, le imprese e gli ospedali dovrebbero calibrare i loro servizi sulle esigenze di quella fetta di cittadini più avanti con gli anni. A partire da quella rivoluzione digitale con cui tutti si riempiono la bocca, e che innanzitutto dovrebbe rendere la vita semplice a chi a meno dimestichezza con certe tecnologie. Un preambolo doveroso per commentare la decisione dell’Asst di Mantova di inibire, a partire da oggi, l’utilizzo del contante per i pagamenti agli sportelli preposti. E se il processo di dismissione del contante sarà graduale, in quanto avrà come termine ultimo il prossimo 30 giugno, la protesta si è già scatenata sui social (ma sono molti, ad esempio, anche coloro che si sono rivolti al nostro giornale). Ma se come la logica lascia intuire, gli unici in grado di approfittare delle novità digitali sono spesso gli “iniziati”, fa riflettere che le critiche più pesanti arrivino proprio dai più giovani o comunque da persone di mezza età. «Non lasciare scelta al cittadino è una limitazione della libertà. A maggior ragione – commenta un’utente – continuerò a pagare in contanti». Un pensionato si limita sarcasticamente a dire che «si sta smantellando un sistema che ha sempre funzionato per compiacere Ue e banche» e che «il prossimo passo sarà sostituire il personale dei Cup per mettere dei totem, come già avviene in certi supermercati che hanno cominciato a lasciare a casa le cassiere». C’è anche chi ironizza su una delle motivazioni che ha spinto l’Asst ad adottare questa disposizione, ovvero il rischio che i soldi “cash “possano nuocere alla salute degli operatori e degli stessi cittadini in termini di passaggio di banconote di mano in mano”. «Siamo la città più inquinata delle Lombardia, ma adesso ci spiegano che il problema non era lo smog o le micropolveri, ma… il contante. Siamo alla follia». La possibilità di pagare in contanti per servizi essenziali – come rientrano a pieno diretto i pagamenti di ticket per prestazioni ospedaliere e ambulatoriali – rimane particolarmente importante per alcuni gruppi della società che, per vari motivi legittimi, potrebbero preferirne l’uso piuttosto che altri mezzi di pagamento o non avere accesso ai servizi bancari e ai mezzi di pagamento elettronici.
Matteo Vincenzi