Spazzature romane, bufera su Palazzi. E Dara fa un’interrogazione parlamentare

MANTOVA «Per Palazzi è un piacere e un onore accogliere i rifiuti romani, ma per i nostri Comuni invece è una jattura». Lo premette il deputato leghista  Andrea Dara, che annuncia una interrogazione parlamentare e un’azione in commissione ambiente della Camera, di cui fa parte, per vederci chiaro. Soprattutto per avere conto dell’emergenza ambientale della capitale, che non è precisato quando mai potrebbe finire.
«Che Palazzi dalle sue vacanze romane ci riporti indietro un mare di spazzatura capitolina, non lo accetto – commenta Dara –. Poco mi convince la sua giustificazione che nega di aver trattato la cosa con  Gualtieri, e che l’offerta di accollarci la spazzatura romana sia magicamente riemersa da un vecchio faldone, casualmente in contemporanea alla visita del sindaco di Mantova. Posso capire che Palazzi voglia ingraziarsi i potentati del suo partito, ma non può farlo a spese dei Comuni».
Per Dara è diritto dei cittadini e degli amministratori sapere quali siano i numeri e le condizioni effettive di questi conferimenti, in quali percentuali questi rifiuti sono recuperabili e quanti finiscono in discarica. Soprattutto Dara chiede «cosa significhi per un tempo limitato a fronte di un’emergenza che sui rifiuti a Roma dura ormai da decenni».
Se la discarica di Mariana, osserva ancora la Lega, nata per rispondere alle esigenze specifiche dei nostri territori, ha un termine di “vita” entro il 2035, «è chiaro che se la inondi con rifiuti extra provinciali e extra regionali questo termine si accorcia ribaltandoci il problema localmente. Questo modo di agire fa capire bene perché tanto ci siamo impegnati a Castiglione per togliere dalle disponibilità la Pirossina, prima che si cercasse di riempirla di rifiuti, magari proprio della capitale».
Da ultimo per Dara non è una giustificazione che con operazioni come quella fra Roma e Tea si faccia business: «Tea non è una società privata dedita al mero profitto ma una società di pubblica proprietà e utiltà, che deve dare servizi, né può essere gestita in modo privatistico dal sindaco di Mantova e dal management interno, cosa che troppo spesso accade a discapito di tanti nostri Comuni. È ora di finirla – prosegue Dara – con questi che fanno i marxisti in salotto e gli ordoliberisti sfrenati in ufficio, a spese altrui: non lascerò che questa cosa passi così e presenterò in commissione una interrogazione urgente al ministro dell’ambiente per ottenere con chiarezza e certezza tutti i termini di questa vicenda. La questione è appena cominciata e sappiano i nostri sindaci che non arretrerò: questo modo di agire da “padroni della ferriera” sia da monito per le prossime elezioni provinciali» conclude Dara.