MANTOVA – Erano conviventi ma abitavano in due case diverse sebbene l’una accanto all’altra. Lei lo aveva lasciato perché lui la picchiava, ma dopo un po’ aveva ripreso a frequentarlo, e quando lei aveva scoperto che lui si era messo con un’altra e lui aveva scoperto che lei si era messa con un altro, i due erano andati i vacanza assieme per una sorta di “quieto vivere”. In tutto questo tourbillon si fatica a capire chi sia l’imputato per stalking e la vittima degli atti persecutori. Di fatto sotto accusa c’è un uomo di origini siciliane, mentre la vittima nonché parte civile al processo ieri è stata sentita in aula come testimone. Una testimonianza che non ha mancato di suscitare qualche perplessità per alcune delle circostanze citate dalla stessa persona offesa. Questa ha raccontato di aggressioni fisiche e querele rimesse quando non omesse, di come lui la controllasse anche sul posto di lavoro (per entrambi l’Iveco di Suzzara), ma ha anche raccontato che nonostante tutto ciò si erano frequentati anche dopo essersi lasciati: “abbiamo continuato a vederci come due amanti”, ha detto la donna senza lesinare sui particolari piccanti, compresi quelli di una vacanza “forzata” per proteggere il suo nuovo amante dalle ire e dalla gelosia dell’imputato. Fatti avvenuti tra il 2022 e il 2023. Il processo prosegue il prossimo 20 novembre.