MANTOVA – Disco verde alla proposta di legge di Fratelli d’Italia che prevede una stretta sull’utilizzo di sedi di enti del terzo settore come luoghi di culto a partire dalla trasformazione in moschee e madrase di luoghi inizialmente previsti per altre destinazioni. La proposta del capogruppo alla Camere, Tommaso Foti, è passata con 135 “sì” e ora approda in Senato. Si tratta di un provvedimento che ha avuto un iter travagliato visto che è nato anche con l’obiettivo di intervenire su una norma del codice del 3° settore. Tale norma consente agli enti no profit agevolazioni sul cambio di destinazione d’uso dei locali ma è «divenuta lo strumento per creare edifici di culto islamico in locali del tutto inadeguati».
«Le comunità islamiche – si legge nel testo – con falsa dicitura di associazioni culturali, hanno potuto occupare scantinati, garage, negozi, retrobotteghe, magazzini e altro destinandoli a luoghi di culto».
Il testo è stato più volte riscritto e i nodi verranno rinviati a decreti ministeriali. Le opposizioni contestano l’incostituzionalità della proposta, contro cui hanno presentato varie pregiudiziali.
«Un atteggiamento che stento a comprendere – ha detto il deputato di Fratelli d’Italia Carlo Maccari – in quanto se esiste una libertà di culto, non esiste invece una licenza di culto a prescindere. La proposta di legge è tesa proprio a restituire dignità ai luoghi di culto regolari e chi li frequenta. Allo stesso modo intende preservare la dignità di coloro che abitano vicino a luoghi improvvisati dove regna il disordine e l’anarchia, al punto da rendere inaccessibili marciapiedi e talvolta anche strade, come a Milano in prossimità di 12 moschee abusive. È risaputo – conclude Maccari – che stiamo parlando di luoghi, spesso in piani seminterrati o in scantinati, dove c’è una situazione di forte pericolo e di insicurezza di cui nessuno sa cosa avviene».
Matteo Vincenzi
