Tesseramenti con “effetto Schlein” nel Pd

MANTOVA Lo ha annunciato su tutti i giornali, e anche a Mantova si riscontrano consensi crescenti in linea con gli entusiasmi di Elly Schlein, la neo-segretaria del Partito democratico. A suo dire c’è stata in tutta Italia una crescita dei tesseramenti, a rilevare quasi un ritorno di fiamma per la politica partecipata di una base militante che pareva essersi dispersa.
Qualche riscontro c’è stato pure in ambito provinciale, ma i numeri occorre sempre interpretarli, dicono nell’ambiente dem, specie quando vengano introdotte nuove modalità di adesione. E nel caso presente infatti, si parla di circa 4mila tessere nuove in tutt’Italia, ma acquisite con la metodologia online. Come dire che le tessere telematiche potrebbero essere anche rappresentative di una militanza fantasma? Il sospetto può legittimamente far capolino in qualcuno, ma in generale si adotta la buona fede. E comunque si attendono risultati più tangibili quando si avranno le rendicontazioni del tesseramento “cartaceo”, con la base che si presenta nei circoli del territorio – che sono ancora numerosi, rappresentando la quasi totalità dei Comuni virgiliani, con qualche accorpamento fra quelli più piccoli.
Gli unici dati di riferimento certi, allo stato dei fatti, sono quelli relativi all’annata 2022, che aveva denunciato una leggera flessione rispetto a quella precedente. Lo scorso anno la linea di somma aveva prodotto 1.562 tesserati, con un calo sul 2021 di circa 160.
Ora si conta comunque su un “effetto Schlein”, pari a quello delle primarie aperte dove anche i non iscritti potevano esprimere il voto. La speranza dei dem mantovani è infatti quello di allargare la base militante, pur senza sperare neanche lontanamente di arrivare alle oltre 6mila iscrizioni di appena vent’anni fa, o addirittura alle oltre 20mila dei tempi del “glorioso Pci”. Del resto, anche la politica fa i conti col progressivo disinteresse generale, ben dimostrato empiricamente dalle affluenze ai seggi durante le ultime tormnate elettorali.