Mantova L’aumento degli studenti nel solo biennio 2017-2018 è ben figurato dalle stesse quote associative degli studenti, passate dai 159.534 euro ai 280.145 dell’anno accademico in corso. In tutto 1.359 iscritti per i 14 corsi di laurea nelle varie annualità. Numero che avrebbe dovuto subire una flessione, in forza della riforma Gelmini che ha di fatto limitato la capienza di Architettura, principale bacino universitario locale, ma che si è andato a compensare grazie all’apertura di nuovi corsi, come ingegneria informatica, mediazione linguistica e, in previsione, economia.
Insomma, gli sforzi della Fum e dell’assessore comunale alla partita Adriana Nepote, che ha consentito di rafforzare l’offerta formativa, trova nondimeno un rallentamento della capacità di investimento da parte degli enti locali. A rilevare questo limite è il capogruppo di Forza Italia in Comune Pier Luigi Baschieri. Per il consigliere azzurro i corsi di laurea attivati hanno dei costi elevati, ma a sostenerli con iniezioni in denaro a cinque zeri sono principalmente il Comune capoluogo (660mila euro annui), la Camera di Commercio (410.500, quando nel 2015 erano 800mila) e l’Associazione Industriali (100mila euro). «Praticamente, noi siamo l’unico Comune in Italia a pagare per avere dei corsi di laurea. In parole povere, l’offerta formativa extra scolastica sta in piedi soprattutto grazie ai contribuenti del capoluogo, anche se a beneficiarne sono ovviamente tutti gli studenti mantovani».
Dunque, il rimbrotto degli azzurri a un sistema che vede poco partecipi della scommessa tutti i comuni, nessuno escluso: «Questa fondazione per ampliarsi ha bisogno di ulteriori risorse che non può di certo metterci il solo capoluogo. Serve anche l’aiuto degli altri comuni e della Provincia che da anni non contribuisce più. I costi totali dell’esercizio appena concluso – prosegue Baschieri – ammontano a 1.782.466 euro, di cui il 31,65%, pari a euro 564.218, per rimborsi derivanti dalle convenzioni con il Politecnico, e gli investimenti del 2018 sono stati principalmente indirizzati alla conclusione del progetto del futuro collegio universitario. Rispetto a due anni fa, vedo un un decremento di 131.042. Questo il sindaco Palazzi e l’assessore Nepote non l’hanno ancora capito, e sono lì che giocano col pallottoliere. La vera sfida è far sì che ogni comune si impegni a diventare socio della fondazione contribuendo anche solo con 5mila euro», conclude.