MANTOVA – Proprio il caso di dire: Giulio pigliatutto. La mostra al Ducale dedicata al pittore romano, massimo allievo di Raffaello e punta di diamante del manierismo italico sta ricevendo riscontri di gran lunga superiori alle attese. Sin troppo, a giudicare dalla giornata di ieri, dove un gran numero di visitatori ha dovuto arrendersi dopo ore di coda alla biglietteria e far ritorno a casa fra mille imprecazioni.
Anche sui social network si sono viste proteste, ma era inevitabile: già in mattinata, due code interminabili partivano dal botteghino di piazza Sordello diramate in direzioni opposte: una di queste superava addirittura il Museo archeologico nell’ex Mercato dei Bozzoli; l’altra, da parte opposta, arrivava sino alla “passeggiata archeologica” della domus romana.
In tutto, 3.700 biglietti sono stati staccati, ripartiti fra visitatori della mostra di Giulio e visitatori del percorso museale che comprende la Camera degli sposi. Da Giulio (biglietto gratuito ieri) sono passati in 1.800, mentre da Mantegna 1.900 paganti.
Numeri inattesi per la nuova direzione museale, che da martedì insedierà ufficialmente Emanuela Daffra sulla sedia che sino al 31 ottobre è stato di Peter Assmann. «Abbiamo fatto “sold out” – dicono dalla direzione, e questa è la prova provata che Giulio funziona».
L’altra faccia della medaglia sono stati semmai i rimbrotti di chi non è riuscito a entrare. Ma a detta degli stessi dirigenti, il problema è di ben altra natura: «Abbiamo un numero massimo giornaliero da rispettare per motivi di tutela e di sicurezza. Toccato quel limite, abbiamo dovuto sospendere la distribuzione dei biglietti. Capiamo che la gente si sia risentita, e ce ne scusiamo, ma il fatto è che nessuno si aspettava tanta gente così».
Inevitabile il buon proposito di ovviare agli inconvenienti studiando altre strategie comunicative: «Avremmo dovuto dire di presentarsi già di buon mattino a coloro che volevano entrare solo a vedere Giulio, ma con il senno di poi… In ogni caso vedremo di aggiustare il tiro, anche sulle visite gratuite». La mostra in ogni caso rimarrà aperta sino al 6 gennaio, e gli orari di visita, 8.20-20.15, sono lunghi.